La chiusura delle liste per le europee spesso ci lascia di fronte a sorprese inaspettate, con candidati dell’ultimo momento che però promettono di alzare l’asticella della politica
L’obiettivo è portare in Europa quel po’ di sana esperienza concreta maturata nei territori che a certe latitudini non può che fare bene ai burocrati europei.
Una giovane imprenditrice sceglie di guardare all’Europa. Ma chi è Alessia Scorpo?
Sono una giovane imprenditrice della Grande distribuzione organizzata che ha avuto la fortuna di crescere in una famiglia meravigliosa di commercianti che sulla cultura del lavoro e del rispetto per il lavoro degli altri ha fondato quell’impresa, “Supermercati Peppe Nappa”, che oggi io guido assieme a mio fratello Antonio. Ovviamente non ho sempre creduto che avrei fatto l’imprenditrice, basti pensare che dopo aver frequentato il liceo scientifico Leonardo da Vinci di Floridia, mia città natale, mi sono iscritta alla Facoltà di Giurisprudenza prefigurandomi un futuro da avvocato. Nel corso degli studi universitari sentivo comunque di dover essere fattivamente presente nell’azienda di famiglia, coniugare studio e lavoro non è stato facile, comportava tanti sacrifici, ma per fortuna io sono una persona caparbia e determinata e, come si dice nello sport, sono riuscita a portare a casa il risultato, mi sono laureata.
Come mai ha deciso di abbandonare i progetti originari per abbracciare l’azienda di famiglia?
Alla mia famiglia io devo tanto, sono stata fortunata a crescere in una realtà imprenditoriale già avviata, nata dal grande lavoro fatto dai miei genitori che sono per me esempio di passione e smisurata dedizione al lavoro. Sentivo che dovevo in qualche modo meritarmi questa fortuna ed esserne riconoscente verso gli altri e in particolar modo verso le persone a me care. Così grazie alle qualità innovative, visionarie, passionali, ma soprattutto concrete che contraddistinguono noi donne ho deciso di elaborare un mio progetto di imprenditoria che arrivasse al cuore della gente, coniugando la qualità sempre alta di ogni nostro prodotto con i valori della nostra tradizione. Ho cercato di creare uno stile unico, ironico ed elegante, attento alla cura dei dettagli per trasformare un semplice supermercato in un vero e proprio showroom del gusto. Poiché l’intraprendenza non mi manca e il lavoro non mi ha mai spaventato, ogni punto d’arrivo per me è una nuova partenza verso obiettivi sempre nuovi e sempre più alti, che possano mostrare tutto il meglio di ciò che la mia terra può offrire.
Oggi può dirsi soddisfatta di ciò che è riuscita a realizzare?
Il mio è un sogno diventato realtà. I carrelli, le casse, gli scaffali, i prodotti, non sono più ai miei occhi solo le realtà tangibili della mia azienda, ma gli elementi di una vera e propria community, dove il fattore umano la fa da padrone. I miei collaboratori, che io sono solita chiamare i miei ragazzi, sono la mia risorsa più importante. I loro bisogni, le loro osservazioni e perché no, anche le loro contestazioni, sono per me occasioni dalle quali apprendere per migliorare. Nell’imprenditoria la competizione è cruciale, bisogna avere fermezza, lungimiranza e pianificazione progettuale; ma soprattutto io penso che occorra avere capacità di ascolto. Ascoltare le esigenze di chi lavora con te e dei clienti, recuperare quel contatto umano che i social hanno reso evanescente, perché noi non siamo quello che possediamo, ma quello che facciamo e soprattutto come lo facciamo. La rivoluzione che come donna imprenditrice, porto avanti è proprio questa idea di “esperienza”, fatta di rispetto, ascolto, mediazione e collaborazione. Essere delle belle persone è la nuova eleganza. È la vera rivoluzione.
Quanto questa sua visione imprenditoriale ha influenzato la scelta di entrare in politica?
Ho sempre pensato che la politica avesse tanto da insegnarmi in quanto luogo di confronto, ascolto, mediazione e sano scontro; perché per me lo scontro è sempre costruttivo in quanto mi costringe a rivedere le mie convinzioni, mentre mi permette di instillare il dubbio nell’altro. Così nel 2008 accetto l’invito a candidarmi per le elezioni comunali e vengo eletta consigliera, ma capisco solo 5 anni più tardi quanto Floridia, la mia città, la mia gente ripongano fiducia nella mia persona e nelle mie capacità di poter fare qualcosa di concreto per la mia comunità. Firmando un record per la politica floridiana, divento la prima donna e la più giovane presidente del Consiglio Comunale, un incarico che ricopro con grande senso di responsabilità. Quel periodo mi darà modo di approfondire in occasione di pubblici incontri quale fosse il comune sentire su temi quali la legalità, i soggetti fragili, le donne. È ovvio che il tema del ruolo delle donne nel mondo del lavoro, della politica e della società in generale mi è sempre stato particolarmente a cuore. Perché se è innegabile che ormai stia soffiando il vento del cambiamento, come dimostrato anche dalla circostanza che per la prima volta in Italia il Presidente del Consiglio è una donna, noi donne siamo ancora costrette a sgomitare più degli uomini in qualsiasi campo agiamo.
Come è arrivata la sua candidatura alle elezioni europee?
Ho sperimentato sulla mia pelle in questi anni che la politica quando ti prende non ti lascia più, in un qualche modo crea dipendenza e sei animata dal desiderio di coinvolgere anche gli altri in questa avventura. Ne è un esempio, il mio amico l’on. Luca Cannata, appartenente al gruppo parlamentare Fratelli d’ITALIA al quale mi lega un rapporto di profonda stima e ammirazione reciproca per l’impegno che mettiamo nei rispettivi campi di competenza. La sua persona è stata determinante nel convincermi ad affrontare questa entusiasmante esperienza. D’altra parte il mio lavoro mi porta a stare costantemente a contatto con le persone e parlando con esse dell’Europa ho avuto spesso la sensazione che sia avvertita come una realtà subita e non vissuta, come se fosse altro da noi. Noi siamo cittadini europei e l’Europa è la nostra casa comune, è quell’idea di appartenenza ad una community, quella stessa idea che in piccolo io ho cercato di creare nella mia realtà imprenditoriale. Ho accettato questa sfida elettorale con l’intento non solo di farmi portavoce a livello europeo di tutte le istanze del nostro territorio che merita una nuova narrazione e di essere valorizzato in tutte le sue potenzialità, ma soprattutto per portare l’Europa a casa della gente, per far capire che in realtà l’UE determina profondamente la nostra vita quotidiana. Ho sposato allora il progetto europeo della leader di FRATELLI d’ITALIA Giorgia Meloni, donna decisa e vicina alle esigenze della Nazione, con l’intento di voler operare bene sul territorio e di essere determinanti in Europa, per cambiare in essa quelle criticità che non rispondono alla nostra idea di Europa.
La campagna elettorale per le Europee non è facile, con quale strategia cercherà di convogliare il consenso intorno alla sua persona e alla forza politica che rappresenta?
Nessun trucco, nessuna particolare strategia, io sono una persona che ha lavorato e lavora duramente per ogni sua conquista, che lo ha sempre fatto in modo trasparente, circondandosi di collaboratori fidati e competenti con i quali ha sempre cercato di costruire oltre ad una relazione professionale anche e soprattutto una relazione umana perché io sono il capo, ma sono una di loro e loro sono la mia squadra. È questo che ho cercato di comunicare nello slogan “In Europa una di Noi” che contraddistingue la mia campagna elettorale e spero di esserci riuscita facendo presa nelle intenzioni di voto degli elettori.
Può approfittare di questo ultimo spazio per inviare un messaggio agli elettori
Sembra quasi ovvio dirlo, ma secondo me forse non ce lo ripetiamo mai abbastanza, siamo noi gli artefici del nostro destino e non dobbiamo mai pensare di non essere determinanti. L’esercizio del diritto di voto è uno strumento cruciale di cui ciascuno di noi dispone e attraverso il quale costruire il nostro futuro e soprattutto quello della nostra Europa.