Aggiornato al 08/01/2025 - 12:33
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Il chiarimento

PD Sicilia, verso il congresso, l’On. Tiziano Spada: “In regola con le quote, attacchi strumentali fanno capire il livello dello scontro in atto”

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Il deputato siracusano era stato erroneamente indicato tra i “debitori” del partito regionale per la quota riservata ai parlamentari, un’incomprensione dovuta alla modalità scelta ossia il versamento annuale; e sul congresso è molto chiaro: “le primarie aperte sono fondative del PD”

Non ci sta Tiziano Spada, parlamentare regionale del PD, ad essere accusato di morosità nel versamento della quota dovuta al partito per le spese di gestione. “Così come per il 2023, quando ho effettuato il versamento in un’unica quota all’inizio dell’anno successivo, anche il 2024 sarà saldato con un bonifico nei prossimi giorni, senza alcun problema e soprattutto senza ritardi“, spiega Spada.Appare però evidente che la scelta di mettere alla <<gogna>> in questo modo sulla stampa i deputati rappresenta un perfetto spaccato del clima pre-congressuale che si vive in Sicilia; mi chiedo piuttosto – prosegue Spada – se siano state fatte le verifiche anche sui deputati nazionali siciliani, obbligati da statuto anche a versare una quota al partito regionale oltre che al nazionale.”

E in effetti, come abbiamo già sottolineato, non si respira certo aria di cordialità tra le fila del Partito Democratico, pronto a fare i conti con sé stesso nei prossimi giorni, nella lotta tra i sostenitori del voto “chiuso” riservato ai circoli in regola, come vuole Barbagallo e la segreteria nazionale, e i tifosi delle primarie aperte, esponenti delle correnti alternative a Elly Schlein.

Senza ombra di dubbio Tiziano Spada fa parte di quest’ultima categoria:Sono per le primarie aperte perché ritengo siano uno strumento di partecipazione popolare che apre il partito invece di chiuderlo e renderlo elitario – spiega – anche perché le primarie aperte sono state fondative del Partito Democratico e hanno sempre contraddistinto l’azione dei singoli territori.”

A questo punto non resta che aspettare la fatidica data dell’11 gennaio per vedere le sorti del Partito Democratico in Sicilia.

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