Dal 24 ottobre, giorno delle dimissioni da presidente di Cosimo Burti, la III commissione è rimasta bloccata nell’eleggere un suo successore
Le dimissioni del consigliere Burti, che denunciava uno stato di “democrazia apparente” in Consiglio Comunale fecero scalpore, ma evidentemente non abbastanza da stimolare il dibattito politico all’interno della stessa commissione, bloccata da allora nonostante si occupi di tempi fondamentali quali i Servizi pubblici, Ambiente, Igiene e Sanità, Attività Produttive, Sviluppo economico, Regolamenti di competenza.
Le conseguenze sono facilmente intuibili: le riunioni sono comunque indette ma non si votano provvedimenti e in generale non si fa attività politica in settori strategici per la vita dei cittadini.
Ma cosa sta impedendo il raggiungimento di un accordo trai consiglieri? Secondo le teorie del solito “sottobosco”, da una parte ci sarebbe l’ala di “Sud chiama Nord”, capeggiata dal vicesindaco e assessore al ramo Edy Bandiera, desiderosa attraverso uno dei suoi consiglieri di ottenere la presidenza; dall’altra una simile ipotetica situazione verrebbe a creare un problema politico di non poco conto, ovvero chi dovrebbe esercitare la funzione di indirizzo e controllo – i consiglieri e quindi la commissione – della stessa parte politica dei controllati. Senza contare che storicamente la presidenza di questa commissione è andata nella maggior parte dei casi alle opposizioni.
A contendere lo scranno di presidente ci sarebbe poi anche l’MPA, onnipresente forza cittadina.
Riusciranno i nostri “eroi” a chiudere un accordo riportando la città nella normalità? Come sempre, la speranza è l’ultima a morire.