Prosegue lo scontro politico tra l’attuale primo cittadino, in carica dal 2016, e il deputato regionale della Democrazia Cristiana
Ancora un botta e risposta politico tra il sindaco di Sortino Vincenzo Parlato e il consigliere comunale di opposizione – nonchè deputato delle Democrazia Cristiana – Carlo Auteri. Il motivo, questa volta, è l’approvazione in aula dell’interpretazione autentica delle norme tecniche di attuazione del piano regolatore, entrato in vigore nel 2002 e oggi scaduto, che permette alle piccole attività artigianali presenti nel centro abitato di rimanervi adeguandosi alle prescrizioni vigenti. Le attività di grandi dimensioni, invece, sono destinate all’Area Artigianale.
La proposta dell’Amministrazione ha trovato il voto favorevole della maggioranza e dello stesso Auteri, che sui social ha rivendicato la paternità criticando l’attuale sindaco, colpevole di portare avanti “una politica di approssimazione sull’attuazione dei lavori pubblici e nessuna visione sulle esigenze della città”. Auteri ha accusato inoltre Parlato di “non aver mai fatto un piano regolatore” e di aver “scollegato il Comune di Sortino dalla politica regionale”.
Il primo cittadino, al secondo mandato di governo, ha affidato la replica a un breve messaggio a mezzo Facebook: “Il consigliere Auteri è uno su 12, quindi la sua capacità di incidenza è pari a zero” ha dichiarato Parlato. “La norma votata in consiglio comunale è merito dell’amministrazione su sollecitazione di un artigiano che si è allarmato rispetto a una semplice richiesta di accesso agli atti di un cittadino. Oggi, purtroppo, sono tutti cultori dell’Urbanistica”
Il sindaco ha successivamente stigmatizzato l’atteggiamento del deputato in consiglio comunale: “Auteri ha tacciato l’amministrazione di atteggiamento clientelare per aver speso 4 mila euro per il parere reso da un avvocato, ringraziando poi lui stesso il legale in consiglio comunale. Sarebbe giusto evitare che ogni norma nell’interesse dei cittadini venga strumentalizzata da una parte politica. Per fortuna i cittadini sanno dove relegarla”.










