Il 22 novembre 2020 ricorre il 57mo anniversario dell’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, trentacinquesimo Presidente degli Stati Uniti. Quel 22 novembre 1963, a Dallas, mentre viaggiava a bordo della limousine presidenziale insieme alla moglie Jacqueline, al governatore Connally e alla moglie di quest’ultimo, JKF ricevette diversi colpi di pistola di un cecchino che lo portarono alla morte. Il colpevole fu identificato con Lee Harvey Oswald, operaio, ex militare ed attivista.
Seguirono trentacinque anni di indagini e investigazioni spesso fantasiose e del tutto prive di credibilità, ma dal forte impatto sull’opinione pubblica e una miriade di carte prodotte da cinque commissioni ufficiali per sperimentare l’angolo di mira dalla famosa finestra del Texas School Book Depository a Dallas.
Con Jacqueline formavano una coppia popolare e molto giovane per essere alla presidenza. I due diventarono molto influenti sulla popolazione dell’epoca, introducendo anche un’aria nuova all’interno della Casa Bianca. Insieme ai loro figli costituirono l’esempio della famiglia perfetta. John fece comunque discutere di se anche per la sua relazione clandestina con la bellissima Marilyn Monroe, che, quando si trovava con lui, cercava di nascondersi sotto una parrucca scura e degli occhiali da sole.
Kennedy resta il Presidente più amato nella storia degli stati Uniti. John Fitzgerald Kennedy è considerato una delle personalità di spicco del 900 e non solo perché morì “in servizio”, ma perché nei suoi 1.036 giorni da presidente degli Stati Uniti d’America, in piena Guerra fredda, compì gesti che ancora oggi sono ricordati anche tra chi non ha vissuto quell’epoca. Nel suo (breve) periodo alla Casa bianca, dovette affrontare molti momenti cupi e difficili, nel suo Paese come in politica estera, parlando al Mondo di vivere al meglio la “Nuova frontiera” degli anni Sessanta.
Kennedy è stata una figura tra le più descritte e discusse di tutto il XX secolo: o con lui o contro di lui. Senza mezze misure. Molti, tra storici e non, si fanno ancora oggi la stessa domanda, ovviamente senza risposta: cosa sarebbe successo se non fosse stato ucciso a Dallas venerdì 22 novembre 1963? Un dilemma che rende ancora oggi Kennedy un politico di riferimento e un mito della sua generazione.