Aggiornato al 31/10/2024 - 10:23
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"Indignazione e rabbia"

Francofonte, nasce il comitato Stop Pignoramenti

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 Promotore il gruppo politico Francofonte Futura

Francofonte è teatro di una vicenda che sta suscitando indignazione e rabbia tra i suoi cittadini. Nel 2018, durante la campagna elettorale per le amministrative, Daniele Lentini, allora candidato a sindaco, si era presentato come il volto del cambiamento, colui che avrebbe finalmente alleggerito il peso fiscale che gravava sulle spalle dei francofontesi. Le sue parole erano state chiare e rassicuranti: riduzione delle tasse, soprattutto per le categorie più esposte, come artigiani, commercianti e agrumicoltori. Lentini si era spinto oltre, promettendo in varie occasioni elettorali di eliminare i costi legati all’energia elettrica utilizzata per l’irrigazione degli agrumeti, una misura che avrebbe potuto segnare una svolta per un settore economico cruciale per la comunità. Le aspettative erano alte, e i cittadini, già provati da anni di tasse insostenibili, avevano visto in Lentini la figura in grado di risollevare Francofonte dal baratro fiscale. Il suo discorso del 2022, durante un comizio in occasione della sua candidatura alle elezioni nazionali e regionali, non aveva fatto che rafforzare questa percezione. Di fronte ai suoi concittadini, Lentini dichiarava con forza: “Io sono uno di voi, vivo i vostri problemi ogni giorno e mi impegno a risolverli. Siamo tornati ad essere una comunità.” Parole forti, intrise di empatia e vicinanza, che sembravano preannunciare un futuro di solidarietà e collaborazione tra amministrazione e cittadini. Ma a distanza di anni dalle prime promesse, la realtà racconta una storia ben diversa. Dopo essere stato eletto sindaco nel 2018 e rieletto nel 2023, Lentini non solo non ha mantenuto l’impegno di ridurre le tasse, ma ha compiuto una scelta che ha segnato profondamente la comunità: il pignoramento dei conti correnti dei cittadini morosi. Affidandosi alla ditta Sogert s.p.a., l’attuale amministrazione ha deciso di utilizzare il pugno di ferro per recuperare i tributi non versati, scegliendo di colpire proprio coloro che, a causa delle difficoltà economiche, non riescono a stare al passo con i pagamenti. Questa decisione ha scatenato una vera e propria bufera tra i cittadini, molti dei quali si trovano già in condizioni economiche precarie. Pensionati sociali, disoccupati, famiglie che vivono con l’ausilio dei sussidi statali e di varie misure di inclusione sono stati colpiti indiscriminatamente, senza alcuna considerazione per le loro difficoltà. E mentre si cerca di rimpinguare le casse comunali grazie ai pignoramenti, i francofontesi vivono con la paura di vedersi sottrarre quel poco che possiedono, proprio dal sindaco che avevano eletto sperando in un cambiamento. Come se non bastasse, nel 2024 Lentini ha deciso di aumentare ulteriormente la tassa sui rifiuti, gravando ancora di più sui già provati bilanci familiari. La causa? L’incapacità dell’amministrazione di migliorare la raccolta differenziata, che avrebbe permesso a Francofonte di accedere alle premialità previste per i comuni virtuosi, riducendo così i costi per i cittadini. Questa mancanza di visione e di programmazione ha avuto un impatto diretto e devastante sui contribuenti, che si vedono ora costretti a pagare di più per un servizio che avrebbe potuto essere reso più efficiente e meno oneroso. Il gruppo politico Francofonte Futura ha lanciato un appello chiaro e deciso: “Pagare le tasse è un dovere civico, ma il pignoramento dei conti correnti è un atto moralmente inaccettabile, soprattutto quando avviene nei confronti di chi versa in gravi difficoltà economiche”. Il gruppo contesta duramente il metodo del pugno di ferro adottato dall’amministrazione comunale, che non ha tenuto in considerazione le situazioni di disagio di molte famiglie, proponendo soluzioni come la rateizzazione delle tasse, ma senza offrire un reale supporto a chi non può permettersi, talvolta, neppure di sostenere il costo delle rate. Il quadro che ne sta emergendo è drammatico, con famiglie disagiate, monoreddito, disoccupati e percettori di assegni di inclusione colpiti nel modo più duro possibile: mettendo mano ai loro conti correnti, spesso bloccandoli con gravi ed intuibili difficoltà per gli utenti, oltre che con costi notevolmente superiori per le spese di procedura. Una misura che, per quanto legalmente consentita, diventa discutibile, soprattutto se applicata senza tener conto delle fragilità di chi è già in difficoltà. Invece di cercare soluzioni per favorire il pagamento delle tasse senza vessazioni, l’amministrazione ha scelto la via più facile, quella del pignoramento, gettando intere famiglie nel panico e nel discredito. Come gruppo politico Francofonte Futura, chiediamo con forza un cambio di marcia all’attuale amministrazione. È fondamentale che Lentini e la sua giunta comprendano che l’efficienza amministrativa non si misura solo dalla capacità di recuperare tributi, ma soprattutto dall’abilità di migliorare i servizi per ridurre i costi, permettendo ai cittadini di pagare le tasse senza sentirsi oppressi o minacciati. Solo in questo modo si potrà ricostruire un rapporto di fiducia tra amministrazione e cittadini, che oggi appare irrimediabilmente spezzato. I francofontesi non meritano di essere vessati, pignorati e abbandonati. Hanno bisogno di un’amministrazione che mantenga le promesse, che sappia ascoltare e che lavori davvero per il bene della comunità.

Per le ragioni sopra esposte, il gruppo politico Francofonte Futura, raccogliendo le istanze dei Francofontesi, da vita al comitato “STOP PIGNORAMENTI” per raccogliere le firme dei cittadini e indurre l’amministrazione a cambiare rotta e a porre fine a questo metodo coercitivo di recupero dei tributi.

Il gruppo politico Francofonte Futura

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