Aggiornato al 01/12/2024 - 21:31
Un patrimonio da ricordare

Via Roma, storia di Santa Maria dell’Itria: la chiesa dimenticata di Ortigia

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Dal 1668 alla demolizione nell’800: nuove ricerche rivelano un pezzo di storia siracusana

In Ortigia, cuore storico di Siracusa, esisteva fino alla seconda metà dell’Ottocento una piccola e affascinante chiesa, ormai dimenticata, dedicata a Santa Maria dell’Itria. Situata all’angolo tra via Roma e via Logoteta, questa chiesa, consacrata nel 1668, fu un tempo fulcro di devozione e tradizioni religiose per la città.

Lo studioso siracusano, architetto Federico Fazio, ha recentemente riportato alla luce la storia di questa chiesa scomparsa, contribuendo a ricostruire una pagina poco conosciuta della storia locale. Attraverso approfondite ricerche, Fazio ha delineato i contorni di una “microstoria” legata alla devozione popolare per la Madonna, particolarmente sentita a Siracusa, e alla Confraternita di Santa Maria dell’Itria, che aveva sede proprio in questa chiesa.

Le origini e la vita della Chiesa

La chiesa, purtroppo priva di elaborati grafici sopravvissuti, fu impreziosita e restaurata dopo il devastante terremoto del 1693, che colpì gran parte della Sicilia orientale. Tra il 1724 e il 1754, venne decorata con stucchi dorati e abbellimenti vari, segno dell’importanza attribuita a questo edificio religioso. La confraternita, che vi trovava sede, partecipava attivamente alle principali celebrazioni della città, come la processione del Corpus Domini, seconda solo alle celebrazioni per Santa Lucia, patrona della città.

La fine della Chiesa e il declino

La storia della chiesa di Santa Maria dell’Itria fu tragicamente segnata dalle leggi eversive del 1866-1867, che portarono alla soppressione di molti enti religiosi. La chiesa venne così trasformata dapprima in una scuola serale e successivamente in un laboratorio per scalpellini impegnati nella costruzione del vicino teatro comunale.

Nel 1874, l’edificio venne concesso in enfiteusi all’imprenditore Gaspare Conigliaro, che ne demolì una parte per realizzarvi una “casa civile con bottega”, includendo una fabbrica di paste e un forno per il pane. Il destino dell’area fu definitivamente segnato con la costruzione di un grande stabilimento industriale nella zona del porto piccolo e la realizzazione del celebre albergo-ristorante Firenze, inaugurato nel 1894 da Teodoro Coppa, inglobando quel che rimaneva della chiesa originaria.

Grazie al lavoro di ricerca dell’architetto Fabrizio Fazio, questa piccola ma significativa chiesa torna a occupare un posto nella memoria storica di Siracusa. Il suo studio sottolinea l’importanza di preservare e valorizzare i luoghi di culto e le tracce della loro esistenza, per arricchire la conoscenza della città e delle sue trasformazioni attraverso i secoli.

Nella foto l’ex albergo Firenze

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