Aggiornato al 20/09/2025 - 08:50
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Sotto sequestro

Francofonte, Mastrocciardo profanata: dai terreni dei reduci del Piave a discarica abusiva

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Sequestrata un’area di 505 mq trasformata in deposito di rifiuti e amianto: incendi illeciti e degrado dove doveva esserci memoria

Un luogo simbolo di memoria e dignità, nato dal gesto filantropico del Commendatore Francesco Belfiore a favore dei combattenti del Piave nella Prima Guerra Mondiale, è stato trasformato in un sito di degrado e illegalità. In contrada Mastrocciardo, l’Autorità Giudiziaria ha posto sotto sequestro un’area di 505 metri quadrati ridotta a discarica abusiva a cielo aperto.

Tra i terreni, oggi occupati da fabbricati pericolanti a rischio crollo, sono stati rinvenuti rifiuti di ogni genere: plastica, legno, materiali solidi urbani, eternit e amianto. A confermare la gravità della situazione, la presenza di evidenti segni di combustione dei rifiuti, prova di smaltimenti illeciti mediante incendi, con conseguenti danni ambientali e rischi sanitari difficilmente quantificabili.

Determinante l’attività di osservazione e monitoraggio condotta dall’Assistente Capo Sebastiano Giaccotto, che con professionalità e intuito investigativo ha saputo individuare l’area e innescare l’azione repressiva.

L’operazione è stata diretta dal Comandante Magg. Daniel Amato, che ha sottolineato:
“È uno sfregio al territorio e alla memoria di un atto filantropico, oltreché un danno all’ecosistema in un’area che dovrebbe essere il portale naturale dei monti Iblei. Grazie al lavoro di osservazione e al coraggio dei miei uomini stiamo restituendo dignità a un territorio che non può essere abbandonato all’illegalità”.

Al fianco del Maggiore Amato e dell’Assistente Capo Giaccotto hanno preso parte all’attività l’Agente Andrea Pernagallo e l’Agente Gesualdo Maddalena, con la collaborazione di Davide Amenita della Multiservizi Francofonte per la segnaletica dell’area.

Un messaggio chiaro arriva dall’operazione:
“Francofonte non si piega al degrado. Questa terra merita rispetto, non rifiuti”.

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