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monete d'argento di Siracusa

La moneta di Siracusa: storia, iconografia e influenza

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Le monete di Siracusa con Aretusa: quando l’arte antica diventava moneta

Le monete d’argento di Siracusa con l’effigie della ninfa Aretusa rappresentano uno dei vertici assoluti dell’arte numismatica antica. I tetradracmi e decadracmi coniati tra il VI e IV secolo a.C., firmati da maestri come Kimon ed Euainetos, sono universalmente riconosciuti come capolavori che hanno influenzato l’intera monetazione del mondo greco.

La monetazione siracusana fiorì durante i periodi di maggior splendore della città, sotto il potere dei Deinomenidi (Gelon, Ippocrate, Ierone) e nelle successive fasi di autonomia cittadina. Le emissioni più celebri risalgono agli anni 420-400 a.C., quando la zecca di Siracusa coniò monete di grande formato e pregio straordinario.

Questi capolavori monetari avevano una doppia funzione: economica per gli scambi commerciali e comunicativa-propagandistica per affermare il prestigio del potere cittadino.

Il motivo più celebre presenta sul rovescio il ritratto della ninfa Aretusa, spesso circondata da quattro delfini, mentre sul diritto compaiono scene di quadrighe con Nike che incorona i cavalli.

L’immagine di Aretusa è resa con elevato rilievo e naturalismo: capelli sciolti o raccolti, espressione vivace e gioielli finemente dettagliati. Questa combinazione di grazia e movimento rappresenta una delle ragioni per cui tali monete sono considerate tra le più belle del mondo antico.

Tra gli incisori più celebri spiccano Kimon ed Euainetos, i cui nomi compaiono sui conii o sono attribuiti stilisticamente. I decadracmi firmati da Kimon sono particolarmente rinomati per l’eleganza compositiva e l’eccezionale rilievo, mentre Euainetos è famoso per varianti dall’incisione estremamente raffinata.

Le grandi emissioni firmate da questi artigiani sono oggi custodite nei maggiori musei mondiali e costituiscono oggetto di studi specialistici per la loro qualità tecnica.

Le monete siracusane testimoniano un’eccellenza tecnica straordinaria:

  • Argento di ottimo titolo
  • Formati variabili (tetradracmi, decadracmi)
  • Conii intagliati con rilievo profondo
  • Plasticità quasi scultorea delle figure

I decadracmi (monete da 10 dracme) attribuiti a Kimon sono considerati veri “pezzi d’arte” con rilievi paragonabili a medaglioni, rappresentando un punto di riferimento per la definizione dello sviluppo stilistico dell’arte su metallo.

La scelta iconografica non è neutra: Aretusa (ninfa legata alle fonti d’acqua locali) e i delfini sottolineano la centralità di Siracusa come città portuale e la sua identità marittima. La quadriga e la Nike rimandano invece a potenza militare e vittoria.

Sotto tiranni come Gelone e Ierone, la moneta divenne strumento per affermare legittimità e prestigio del regime, fondendo messaggio politico e valore economico in una vera “ideologia di stato”.

Le emissioni classiche siracusane sono estremamente ricercate da musei e collezionisti privati. I grandi pezzi (decadracmi) sono rari nel mercato e compaiono occasionalmente in aste internazionali specializzate, oltre ad essere presenti nel Medagliere del museo Archeologico regionale di Siracusa.

Per motivi di storicità, rarità e stato di conservazione, esemplari autentici hanno elevato valore sia storico che commerciale.

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