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Opposizioni riunite “in convento”: La Vardera è la soluzione unitaria?

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Partiti politici e movimenti contrari al Governo Schifani dialogheranno per trovare una linea comune in vista delle Regionali 2027

Un convento, ventitré parlamentari regionali e una data: 2027, quando i siciliani torneranno alle urne per decidere chi guiderà la Regione Siciliana nei successivi cinque anni. Chiaramente, a meno di clamorosi stravolgimenti legati alla “salute” della Giunta del presidente Renato Schifani. Una finestra di tempo che servirà alle minoranze in Assemblea Regionale per parlarsi, venirsi incontro e a tratti scontrarsi, arrivando alla fine a una decisione e un nome condiviso. Intanto nelle giornate di oggi e domani, in un convento nei dintorni di Palermo, i ventitré si ritroveranno attorno a un tavolo per analizzare la situazione politica della Sicilia.

I PRESENTI

A lanciare l’iniziativa è stato Ismaele La Vardera, leader di Controcorrente tra i più convinti oppositori di Schifani, poche ore dopo lo scoppio dello scandalo sulla Sanità siciliana che coinvolge Totò Cuffaro, pezzi della Democrazia Cristiana, manager e funzionari regionali. A rispondere presente sono stati i rappresentanti in aula del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle.

Michele Catanzaro, capogruppo in Ars dei democratici, ha chiamato a raccolta i compagni di partito, a cominciare dal parlamentare siracusano (e sindaco solarinese) Tiziano Spada. Lo stesso ha fatto Nuccio Di Paola, numero uno dei pentastellati in Sicilia, che avrà al suo fianco l’aretuseo Carlo Gilistro.Undici del PD, altrettanti del M5S e La Vardera, appartenente al Gruppo Misto. In tutto sono ventitré, a cui (chissà) in futuro potrebbero aggiungersi i tre di Sud Chiama Nord capitanati da Cateno De Luca, più distante dal Governo rispetto al recente passato, e l’altro misto Gianfranco Miccichè.

L’ORDINE DEL GIORNO

Il tema dominante nella due giorni sarà la mozione di sfiducia – già annunciata a mezzo stampa – che le opposizioni intendono presentare nei confronti di Schifani. É chiaro, però, che i discorsi saranno incanalati anche su una coalizione del “Campo Largo” da contrapporre all’attuale forza di Governo nel 2027.
Idee e scopi comuni, ma ad un certo punto dovrà venire fuori il nome del candidato presidente. Democratici e attivisti del Movimento rivendicheranno, a giro, di avere i gradi per la scelta, ma in questo momento è La Vardera a raccogliere sempre più consenso e ad insinuarsi in maniera trasversale.

Dalla un lato, il deputato ex Iena può contare sul favore dell’elettorato social, che continua a premiarlo a ogni post contraddittorio nei confronti dell’attuale Governo Regionale. Dall’altro lato, le battaglie di legalità e quelle sui temi “sensibili” siciliani gli garantirebbe ulteriore slancio. Da comprendere, in tal senso, se da Roma i vertici di PD e M5S avallino il supporto a un candidato esterno.

Valutazioni, queste, per cui ci sarà tempo e spazio di manovra. In questi due giorni le forze di opposizione dovranno gettare le basi per il futuro: “ora et labora”, la regola dei frati che può diventare regola politica nel silenzio del convento.

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