Aggiornato al 19/11/2025 - 09:55
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Crisi

Pachino, Assenze “strategiche” in maggioranza: Consiglio comunale rinviato

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La coalizione del sindaco Gambuzza non ha i numeri per avviare la seduta con le defezioni strategiche di tre consiglieri mentre l’opposizione rifiuta di fare da stampella e la tensione sale in vista degli appuntamenti più delicati

L’assenza è la conseguenza al malumore. O per la serie: ci si fa notare più quando si è assenti. Ed ecco servita l’ennesima pagina di strappi in maggioranza, di “dolori di pancia” che erano già emersi durante i giorni scorsi tra i partiti (Forza Italia e Rinascita) a sostegno della coalizione guidata dal sindaco Giuseppe Gambuzza.

Cronaca di una seduta mai iniziata.

Ieri sera, pochi minuti prima dell’inizio, le facce erano tese tra i consiglieri comunali e gli assessori di maggioranza. Chi aveva annunciato che non avrebbe partecipato alla seduta, non si è fatto vivo. Degli 11 consiglieri su cui può contare Gambuzza mancavano tre di FI (il presidente dell’aula di via XXV Luglio, Martina Giuliano, unica assente giustificata per un improrogabile impegno, il vice presidente, Peter Spataro e Maria Concetta Monaco) e una di Rinacita (Milena Spataro).

La seduta serviva non solo per l’approvazione delle variazioni al bilancio di previsione, il sorteggio per individuare i componenti del nuovo collegio dei revisori dei conti e l’approvazione del nuovo regolamento del consiglio comunale dei ragazzi, ma anche per testare la compattezza della maggioranza in previsione di impegni più importanti. Ed ecco che la prova non è andata a buon fine. In aula, durante l’appello, alla fine erano solo in 5: per la maggioranza Gaetano Gennuso e Lorenzo Sena, mentre per l’opposizione c’erano Davide Fronterrè, Barbara Fronterrè e Giuseppe Lupo.

Seduta rinviata di un’ora, poichè la maggioranza no avrebbe avuto i numeri da sola, e facce cupe. “Al momento non rilasciamo dichiarazioni – ha detto Salvatore Blundo, consigliere comunale e assessore – domani in aula spiegheremo tutto quanto”.

La seduta avrebbe potuto svolgersi solo con l’ “assistenza” di componenti dell’opposizione, ma nessuno si è prestato a fare da stampella. Il maggiore indiziato era Sergio Mizzi, del movimento “Azione per Pachino”. “Non possiamo negare che ci cercano da un po’ – ha raccontato Massimo Mizzi, coordinatore del movimento – ma siamo stati eletti tra le fila dell’opposizione e li rimarremo”. Sul momento di difficoltà della maggioranza Mizzi ha tenuto a precisare che “si percepisce che hanno dei problemi, ma non saremo noi a risolverli”.

La seduta è stata rinviata a stasera alle 19.

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