L’avviso di conclusione indagini è stato notificato a 35 persone su 48 persone, per gli altri era stato disposto il giudizio immediato
L‘inchiesta su droga e telefonini all’interno del carcere palermitano di Pagliarelli coinvolge anche il cantante neomelodico catanese Vincenzo Pandetta (in arte Niko), nipote del boss etneo Turi Cappello. Le indagini avevano portato – a maggio – anche all’arresto di alcuni agenti penitenziari che, in cambio di denaro, avrebbero introdotto nel penitenziario sostanze stupefacenti e cellulari. A 35 dei 48 indagati è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini, mentre per gli altri era stato disposto il giudizio immediato.
Le regole, secondo gli inquirenti, erano chiare, e chi si fosse sottratto ai propri obblighi sarebbe stato vittima di pestaggi. Riguardo alla droga invece, l’ordinanza fa luce sul prezziario: “Una canna circa 20 euro, un grammo di hashish tra 100 e 150 euro, la stessa dose di cocaina fino a 600 euro”. Per i telefoni la richiesta era di circa 500 euro: “C’è chi ha guadagnato 15 mila euro in un mese e mezzo” riporta l’ordinanza.
Tutti i nomi: Alfredo Abbate, Alessio Alario, Francesco Bertolino, Claudio Caruso, Salvatore Castiglione, Denise Cataldo, Francesco Cerniglia, Andrea Gianluca Cintura, Salvatore Paolo Cintura, Eugenio D’Alleo, Giovanna Di Fatta, Salvatore Di Giovanni, Daniele Di Napoli, Alex Di Vita, Marco Ercoleo, Luigi Falzone detto “Alessandro”, Orazio Fuselli, Paolo Giacalone, Emanuele Lanza, Antonino Lo Nigro, Nunzio Piccolo, Fabio Machì, Antonino Manzo, Roberto Mendolia, Riccardo Orlando, Salvatore Puleo detto “il nano”, Vincenzo Ragusa, Angelo Sciolino, Alessandro Tutone, Roberto Ventimiglia, Deborah Ventimiglia, Vincenzo Vinci, Ivan Zuccarà e Carlo Zammito.










