Il presidente granata ha espresso il proprio rammarico per cori ricevuti al Provinciale, oltre a circa duecento messaggi social con insulti
“Se ci sono imprenditori seri interessati alle società vengano, io non trattengo più nessuno”. Valerio Antonini, proprietario del Trapani FC e del Trapani Shark, è un fiume in piena nella diretta social in cui critica la penalizzazione di un punto alla squadra di basket da parte delle Federazione Italiana Pallacanestro. La contestazione riguarda alcune presunte irregolarità nelle tempistiche sui pagamenti legati ai crediti d’imposta compensati con il gruppo Alfieri.
Nel suo intervento, però, il presidente granata parla anche di calcio e del rapporto incrinato con la tifoseria e la città. Antonini ha parlato di insulti e cori allo stadio Provinciale, nonchè di messaggi anonimi ma non solo: “Tornassi indietro non investirei un centesimo, perchè questa città non merita nulla – tuona Antonini -. Ho ricevuto insulti e minacce da profili veri e falsi. Una violenza verbale mai vista in vita mia. Ho investito più di 20 milioni di euro in due anni e mezzo per sentirmi insultare. Ho stampato oltre 200 insulti ricevuti, alcuni da profili fake, altri da persone ben note”.
La riflessione del numero uno granata si sposta sulle scelte societarie, nel calcio come nel basket: la possibilità di fare un passo indietro, o dire basta, non è remota. “Sto valutando seriamente di fare un passo indietro e nominare due presidenti di facciata – ha aggiunto -. Non ho più la serenità per gestire le due società. A gennaio cambieremo tutto. Ci sarà una rivisitazione dei costi, perché non posso più pagare per tutti. Al calcio pago per fare le partite, al basket non ci sono sponsor”.
Infine, in maniera velata ma neanche troppo, Antonini ha rivolto l’invito a eventuali imprenditori della zona a farsi avanti: “Mi sono stancato, cambierò totalmente registro. Sarò meno presente, meno comunicativo e più concentrato su cause legali e ricorsi. Non posso più tollerare di essere insultato da chi non ha mai investito un euro in questa città”.










