Aggiornato al 26/11/2025 - 13:13
siracusapress.it
Paradosso

Ponte sullo Stretto, doppio affondo di Nicita: “Ammesso l’emendamento per spostare i fondi. L’opera aggrava l’insularità”

siracusapress.it

condividi news

Il senatore PD incassa l’ammissibilità della proposta per definanziare la quota FSC destinata al Ponte. Poi l’attacco sui costi: “Sottrarre risorse ai trasporti interni aumenta il divario, non lo riduce”

È un doppio affondo quello che il senatore siracusano Antonio Nicita (PD) sferra oggi sul dossier del Ponte sullo Stretto, toccando sia il piano legislativo della Manovra che quello economico.

La svolta in Commissione: ammesso l’emendamento

La prima notizia riguarda la Legge di Bilancio. “È stato giudicato ammissibile l’emendamento alla Legge di Bilancio, a firma Nicita e Irto, che, in ragione dello stop della Corte dei Conti, definanzia la quota FSC precedentemente destinata al Ponte e le destina a opere infrastrutturali in Sicilia e in Sardegna”, comunica il Vice Presidente del Gruppo PD in Senato.

La logica politica è quella di non congelare risorse vitali per il Sud su un’opera dall’iter incerto. “Non ha alcun senso – aggiunge Nicita – bloccare ulteriormente questi fondi in un momento nel quale l’iter autorizzativo è assai incerto. Il Governo se vorrà potrà successivamente integrare le risorse se e quando sarà completato l’iter”.

La polemica sui “costi dell’insularità”

Il secondo fronte si apre contro la società Stretto di Messina. Nicita contesta i dati emersi durante l’audizione odierna, dove la società ha comparato il costo del ponte (13 miliardi) con il costo dell’insularità siciliana (stimato in 6 miliardi l’anno).

“In un eccesso di entusiasmo – attacca Nicita – oggi la società Stretto di Messina in audizione ha comparato il costo dei 13 miliardi del ponte con il costo dell’insularità siciliana che uno studio terzo indica in circa 6 miliardi l’anno. Si tratta di stime e controfattuali non comparabili”.

Il paradosso dei trasporti interni

Il senatore dem spiega perché il calcolo sarebbe fuorviante: “La stima di 6 miliardi infatti rappresenta il costo-opportunità del risparmio triennale in termini di PIL che una riduzione del 30% dei costi e tempi di trasporto totale dentro l’isola comporterebbe. Per dire, anche nei tempi di percorrenza tra Enna e Trapani, tra le quali, ci pare non sia ancora previsto alcun Ponte”.

La conclusione di Nicita evidenzia quello che definisce un paradosso economico:

“Al contrario, proprio la sottrazione di miliardi FSC a infrastrutture siciliane di trasporto per destinarle al Ponte aumenterà i costi-opportunità del trasporto interno dei siciliani. Il che è un paradosso: un Ponte che aumenta anziché ridurre i costi dell’insularità”.

Primo Piano

ULTIMA ORA

CULTURA

EVENTI

invia segnalazioni