Aggiornato al 26/11/2025 - 15:08
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Cusumano (vignaiolo): “Siccità minaccia più grande dei dazi. Sicilia serve road map pluriennale sull’acqua”

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ISPRA: nel 2024 -25% precipitazioni in Sicilia, caduti 500mm su media 665mm. “Annata secca ha effetti per anni su ecosistema. Stato faccia sua parte”

Quest’anno la natura ci ha regalato una vendemmia incredibile, straordinaria come è da tempo che non se ne vedevano – conferma Diego Cusumano, vignaiolo siciliano, titolare insieme al fratello Alberto dell’omonima azienda, tra le etichette più riconosciute in Italia e all’estero, che prosegue – dando così una grossa mano a tutti noi produttori siciliani che dobbiamo fare i conti non tanto coi dazi trumpiani che ritengo nel 2026 saranno metabolizzati, ma con l’enorme minaccia della siccità che incombe non solo sulla Sicilia ma su tutto il sistema agricolo del Sud Italia”.

ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha calcolato che nel 2024 la Sicilia è stato Il territorio maggiormente colpito dal deficit di precipitazione (-25%) dove, sempre nel 2024, sono caduti poco più di 500 mm di pioggia rispetto a una media annua sul lungo periodo 1951-2024 di circa 665 mm. ISPRA ha inoltre osservato come la riduzione idrica nel distretto siciliano sia stata del -49% (-55% nel distretto della Sardegna e -39% nel distretto dell’Appennino Meridionale. La Sicilia non è l’unica Regione a soffrire la mancanza di precipitazioni: c’è la Puglia, con un deficit annuo di precipitazione del -23% rispetto alla media di lungo periodo, il Molise e la Basilicata con un deficit del -20%.

“Bisogna investire, subito, con urgenza – esorta con vigore Diego Cusumano – sul tema dell’acqua che è la nostra più grande sfida. Agire in maniera consistente, con importanti investimenti ma soprattutto con una road map che non guardi ad interessi di parte e che vada oltre governi e legislature – rimarca Cusumano – Acqua per dissetare i campi, le terre, la natura, i siciliani e i turisti stranieri, laddove senza ecosistema non c’è turismo. E perché un’annata secca non si risolve con la pioggia l’anno seguente, ma ha effetti e ripercussioni poi sulla vegetazione, sulle culture e su tutto l’ecosistema negli anni successivi” conclude il vignaiolo Cusumano. Nel frattempo proprio in Sicilia stanno aumentando le coltivazioni di avocado al posto della vite.

“Noi imprenditori la nostra parte la stiamo facendo, con impegno e sacrificio. E’ però – sottolinea Cusumano – ora compito di Stato, relativi ministeri e Regione fare la loro parte e andare oltre i proclami. La Sicilia – spiega l’imprenditore e vignaiolo – ha bisogno di una programmazione lungimirante, una road map ragionata, pluriennale e coerente di investimenti, che è sempre mancata” .

Schifani: «Nuove misure per superare i dazi e sostenere i produttori che esportano»

«Stiamo affrontando il problema dei nuovi dazi doganali introducendo una misura per sostenere gli imprenditori agricoli che affrontano i costi delle esportazioni, aiutando in questo modo l’intera filiera. L’agricoltura è un settore strategico per la crescita della nostra economia. Per questo guardiamo con attenzione a questo comparto, tutelando i nostri marchi e contrastando la contraffazione dei prodotti». Lo ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani, intervenendo questa mattina al convegno di Confagricoltura “Sapori di tradizioni. Olio e vino in Sicilia” di Confagricoltura che si è tenuto a Mondello (Palermo). Era presente anche l’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino.

 

«Il mio governo – ha aggiunto il presidente della Regione – è sempre stato dalla parte delle imprese e questa attenzione all’economia ci sta dando ragione. Lo dimostrano il miglioramento dei rating, l’aumento delle entrate tributarie e della liquidità delle casse regionali, la crescita di Pil e occupazione, la diminuzione di cassintegrati e disoccupazione. Un momento frutto di una politica espansiva che guarda al produttore, agli imprenditori agricoli, cioè a chi rischia con il proprio patrimonio per fare crescere l’attività».

 

«Il governo Schifani – ha dichiarato Sammartino – sostiene quotidianamente sia con fondi regionali sia con quelli comunitari, tutti quei produttori che vogliono far conoscere in Europa e nei mercati extraeuropei le eccellenze della nostra produzione primaria. Olio e vino rappresentano ormai due “gold standard” della produzione d’eccellenza per il Paese, siamo tra i più grandi produttori nazionali in termini qualitativi, ma anche quantitativi. Siamo orgogliosi che i prodotti siciliani si consumino sempre di più nelle tavole italiane e stiano facendo innamorare tanta gente anche con ricette gourmet. Oggi parlare di olio vuol dire parlare di percorsi esperienziali, parlare di vino vuol dire raccontare le cantine dalla Sicilia orientale e occidentale, ma anche nelle isole minori. Un programma integrato che il governo regionale ha messo in campo per valorizzare i prodotti d’eccellenza: sta facendo conoscere non soltanto la nostra isola, ma anche la grande qualità che il prodotto siciliano riesce a esprimere».

 

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