Un invito a riflettere sul consumo di suolo e sulla necessità di più spazi verdi per contrastare le alluvioni e i disagi climatici
Un invito accorato a ripensare la relazione tra Siracusa e il suo territorio è arrivato da Francesco Schiavone, responsabile ambiente dei Giovani Democratici della Federazione di Siracusa. In una lettera aperta, Schiavone ha espresso preoccupazione per la situazione ambientale della città, legandola ai disagi provocati dalle frequenti alluvioni.
“Buon anno, Siracusa. Le feste sono terminate e un nuovo anno si prospetta dinanzi a noi. Il sole, che per il secondo anno di fila ci ha regalato un’estate a Natale, ha lasciato il porto all’ennesima bomba d’acqua. Ed ecco che si ripresenta a noi il solito spettacolo: la pioggia, i fiumi nelle strade e le gondole tra i canali di Villaggio Miano.”
Schiavone sottolinea che, sebbene il cambiamento climatico sia un fattore cruciale, gran parte dei problemi potrebbe essere mitigata con una migliore gestione del territorio. “Se guardassimo la cartina pubblicata il mese scorso da ISPRA sul consumo di suolo, noteremmo il Siracusano in un rosso acceso e Siracusa in un viola così intenso da fare quasi invidia a Milano, Napoli e Torino.”
Il responsabile ambiente denuncia il consumo indiscriminato di suolo e la progressiva scomparsa di spazi verdi. “Qualche pianta, non sempre viva, in un canyon di cemento e asfalto. Ogni tanto girerete un angolo e potrete incontrare un giardinetto o un lotto abbandonato rigoglioso, ma non temete: presto anche quello sarà trasformato in un nuovo edificio in puro cemento armato.”
Ricordando le origini storiche e geografiche della città, Schiavone richiama l’attenzione sulla necessità di ritrovare un equilibrio con la natura: “Fino a qualche secolo fa, Siracusa era un groviglio di torrenti, canali e paludi. Non a caso, l’etimologia del nome di Siracusa è probabilmente riconducibile a ‘città delle acque’.”
La lettera si conclude con un appello alla cittadinanza e alle istituzioni: “Non lamentatevi sui social che via Augusta è stretta o che il Villaggio Miano è una conca. Invece, scendete e chiedete più parchi, più terra per catturare l’acqua, più alberi che l’assorbano. In poche parole, chiedete più verde.”