Ieri sera la seduta nell’aula di via Lucio Tasca. Il vicesindaco Lentinello: “Cercheremo in tutti i modi di salvare l’ente dal dissesto finanziario”
Il cinema Gozzo c’è ma non verrà venduto, per la casa per anziani sarà pubblicato un bando. Il mercato ittico sarà affidato in gestione. I temi caldi erano questi, nell’ambito dell’approvazione de Piano di alienazione e valorizzazione del patrimonio comunale. Ieri pomeriggio, dopo il varo della nuova giunta comunale, si è svolto nell’aula di via Lucio Tasca la seduta del consiglio comunale.
I consiglieri hanno approvato il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari per il triennio 2026-2028, uno strumento considerato fondamentale per evitare il dissesto finanziario dell’ente. La seduta ha visto l’amministrazione illustrare le misure necessarie per affrontare una situazione economica definita grave, con un disavanzo di quasi 10 milioni di euro che dovrà essere spalmato in 15 anni.
«Cercheremo in tutti i modi di salvare l’ente dal dissesto finanziario. Ci saranno davanti a noi anni di lavoro» – ha dichiarato il sindaco Rachele Rocca, sottolineando la complessità della situazione ereditata. L’assessore Lentinello ha ricordato che il 12 gennaio rappresenta il limite oltre il quale non sarà possibile procedere con l’approvazione del piano di equilibrio vero e proprio, dopo aver approvato l’adesione il mese scorso.
La ricognizione del patrimonio immobiliare comunale ha portato alla scoperta di diverse proprietà che l’ente possiede, tra terreni e altri beni immobili. Il piano prevede di far entrare risorse sia dalle vendite che dalle valorizzazioni, con l’obiettivo di garantire il risanamento dei conti pubblici.
Tra i beni inseriti nel piano delle alienazioni figura il cinema teatro Gozzo, che tuttavia non sarà necessariamente venduto nell’immediato. «Il cinema Gozzo farà parte del piano ma al momento non sarà venduto, inserito assieme ad altre cose come una forma di garanzia per rientrare dal debito», ha spiegato l’amministrazione. La presenza di un bene nel piano non significa infatti che la vendita sia scontata, ma che potrà avvenire solo per scelta e tramite delibera dell’amministrazione.
Gli altri immobili destinati alla possibile alienazione comprendono la casa mista per anziani, per la quale verrà perdisposto un bando pubblico, l’ex discarica di contrada Bongiorno di 23 mila metri quadri, un terreno in via Carlo Alberto e l’ex pozzo Morello a Pachino, in disuso da 15 anni. Il piano prevede inoltre di dare la possibilità di acquisto della piena proprietà ai residenti del villaggio Santi Pietro e Paolo che attualmente hanno solo il diritto di superficie.
Sul fronte delle valorizzazioni, l’amministrazione punta a mettere a reddito diverse strutture comunali attraverso locazioni, gestioni o concessioni: il mercato ittico comunale, il tensostatico e il campo da tennis di contrada Cozzo Spadaro, il tensostatico di via Isonzo e il campo sportivo comunale.
Il punto relativo al piano delle alienazioni è stato approvato con 8 voti favorevoli e 2 astenuti. Il Consiglio comunale ha anche approvato il regolamento per la trasformazione del diritto di superficie in piena proprietà nel villaggio Santi Pietro e Paolo, una misura che interessa oltre 100 famiglie e che punta a mettere in regola situazioni che in passato non lo erano.
«Tutta la comunità deve essere partecipe al risanamento, perché il comune da solo non può farlo. È una necessità per il mantenimento dello sviluppo di questo paese – ha sottolineato il vicesindaco, Corrado Lentinello -, stiamo procedendo anche alla redazione di piani transattivi per far comprendere ai creditori quale sia la situazione reale dell’ente. Proporremo inoltre sedute del consiglio aperte aperte alla cittadinanza per l’approvazione dei debiti fuori bilancio».
L’assemblea ha approvato a maggioranza anche l’adeguamento degli scaglioni Irpef per l’addizionale comunale sul reddito delle persone fisiche, in linea con la legge di bilancio 2024, e il nuovo regolamento per l’applicazione dell’imposta di soggiorno. Quest’ultima subirà una modifica significativa: l’imposta passerà da 3 a 5 pernottamenti, mentre i costi specifici saranno definiti successivamente dalla giunta. Il gettito derivante dall’imposta di soggiorno sarà destinato a favorire il turismo, la manutenzione e il recupero dei beni culturali e ambientali, i servizi pubblici locali e la raccolta e smaltimento dei rifiuti.










