[vc_row][vc_column][vc_message]Attuare il Pnrr e accelerare la trasformazione digitale della sanità per aumentare il valore dell’ecosistema salute che già oggi in Sicilia è il 16,4% del Pil, più alto della media del Mezzogiorno
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Trasformazione digitale, crescita e sviluppo sostenibile del Paese: la terza edizione del Forum Meridiano Sanità Sicilia, al Castello Maniace di Siracusa, consegna un’immagine ambiziosa della Sicilia al centro del Mediterraneo, resa possibile dal piano di azioni avviato prima della pandemia e dalle risorse messe in campo dal Pnrr. Sono intervenuti Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione, Mara Carfagna, ministro per il Sud e la coesione territoriale, Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie e Roberto Speranza, ministro per la Salute.
In particolare, nonostante il periodo storico caratterizzato da ben 5 fattori di crisi mai verificatisi contemporaneamente (pandemia, conflitto russo-ucraino, crisi inflattiva, incremento dei costi dell’energia, disruption delle catene di fornitura) che stanno rallentando il percorso di ripresa, il Piano continua ad essere strategico per l’Italia. Secondo le stime dell’Osservatorio Pnrr di Ambrosetti Club, il Pnrr avrà infatti un impatto strutturale positivo sulla crescita del Pil nei prossimi 15 anni pari a 221 miliardi di euro.
«La Sicilia può candidarsi a diventare un “hub” anche del turismo sanitario. È arrivato il momento di capitalizzare le potenzialità di cui già disponiamo e di metterle a profitto – dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – Occorre partire dal presupposto che siamo il baricentro del Mediterraneo, in termini logistici e anche sanitari – penso ai tre Centri di ricerca, all’Ismett – e mettere a profitto questo ruolo, guardando avanti con una programmazione seria. Gli investimenti in Sicilia nella Sanità, in questi cinque anni, ammontano a circa un miliardo e duecento milioni di euro, con il Pnrr abbiamo programmato azioni per altri 800 milioni. Nell’ultimo anno abbiamo creato oltre 350 nuovi posti di terapia intensiva e sub-intervista, abbiamo riqualificato i pronto soccorso, digitalizzato il servizio di emergenza del 118. Siamo la prima regione in Italia per la diffusione della banda larga, dobbiamo continuare il processo di innovazione e digitalizzazione già iniziato. Credo sia indispensabile procedere alla formazione di nuove leve in ambito sanitario, un tema che può trovare realizzazione con la creazione di un Istituto superiore che metta insieme le quattro Università siciliane e gli altri Atenei del bacino mediterraneo. Abbiamo una paurosa carenza di medici, che mette a costante rischio la sopravvivenza di alcune strutture sanitarie; il numero chiuso nei corsi universitari di Medicina e la riduzione dei dottorati hanno influito negativamente in questo senso. Oggi abbiamo il dovere di pensare come si può sopperire a questa grave mancanza. Ma credo ci siano tutte le condizioni per guardare al prossimo futuro con ottimismo».
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