La città si è stretta attorno al suo pastore in una basilica gremita di fedeli, sacerdoti, autorità civili e militari, e numerosi vescovi giunti da tutta la Sicilia per concelebrare il rito funebre
La solenne cerimonia, presieduta dall’attuale arcivescovo, Mons. Francesco Lomanto, ha visto la partecipazione, tra gli altri, del Cardinale Paolo Romeo, arcivescovo emerito di Palermo, e di Mons. Antonino Raspanti, presidente della Conferenza Episcopale Siciliana. Presenti in prima fila i familiari di Mons. Costanzo e le più alte cariche istituzionali del territorio, a testimonianza del profondo legame che l’arcivescovo emerito aveva saputo tessere con l’intera comunità.
L’omelia di Mons. Lomanto: “Un ministero fondato su Parola, preghiera e carità”
Particolarmente toccante e profonda l’omelia di Mons. Francesco Lomanto, che ha tracciato un ritratto affettuoso e dettagliato del suo predecessore, delineando le tre “linee direttrici” che hanno caratterizzato il suo ministero: la Parola di Dio, la preghiera e la premura per i poveri.
“Monsignor Costanzo è stato un fine biblista, un evangelizzatore la cui azione pastorale nasceva da una profonda conoscenza delle Scritture,” ha esordito Mons. Lomanto. Ha ricordato l’istituzione della “Scuola della Parola”, un’iniziativa che ha formato generazioni di fedeli, e il suo motto episcopale, “Et narrare mirabilia Dei” (E narrare le meraviglie di Dio), che ha guidato tutta la sua vita.
Il secondo pilastro, la preghiera, è stato il motore del suo ministero. “Era un uomo di profonda preghiera,” ha sottolineato l’arcivescovo. Tra le sue intuizioni, la creazione della cappella per l’adorazione eucaristica perpetua all’interno del Santuario e l’associazione “Con Gesù nella notte” per la preghiera per le vocazioni. Un legame speciale lo univa alla Madonna delle Lacrime, la cui ricorrenza ha significativamente coinciso con i suoi ultimi giorni terreni. “È stato accompagnato dalla grazia delle lacrime,” ha detto Mons. Lomanto, ricordando come il suo predecessore si sia “purificato per prepararsi all’incontro con il Risorto”.
Infine, la carità. Mons. Lomanto ha ricordato l’impegno instancabile di Mons. Costanzo per gli ultimi, per i lavoratori dell’area industriale e per le vittime del terremoto del 1990. In quell’occasione, la sua voce si levò forte e chiara: “Prima si costruiscono le case delle famiglie, poi le chiese”, una frase rimasta scolpita nella memoria collettiva della diocesi.
I momenti storici del suo episcopato
L’omelia ha anche ripercorso i momenti salienti del suo episcopato a Siracusa, dal 1989 al 2008. Un periodo segnato da eventi storici come il completamento e la consacrazione del Santuario della Madonna delle Lacrime, avvenuta il 6 novembre 1994 per mano di San Giovanni Paolo II. E ancora, l’indimenticabile ritorno temporaneo delle spoglie di Santa Lucia da Venezia nel 2004, un evento che riunì l’intera città in un’unica, grande manifestazione di fede e identità.
Mons. Lomanto ha concluso il suo ricordo citando le parole profetiche pronunciate dallo stesso Mons. Costanzo nel suo discorso di commiato nel 2008: “Chiedo perdono a quanti per colpa mia hanno sofferto per questi anni, assicuro il mio perdono a quelli che mi hanno fatto soffrire. Sono sereno e grato al Signore”.
Al termine della celebrazione, la salma di Mons. Giuseppe Costanzo è stata traslata nella Cattedrale di Siracusa.