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Punto Azzurro. Siracusa e la solitudine dei numeri ultimi: contro il Potenza serve un segnale

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La squadra di Turati è l’unica nei tre gironi di Serie C a non aver ancora fatto punti, e mercoledì al De Simone arriverà un avversario di livello

Nell’incubatore del tifo siracusano, la passione per i colori azzurri deve per forza di cose fare i conti con i risultati. Negativi, tutti quelli maturati nelle prime cinque giornate di campionato, in attesa del turno infrasettimanale che vedrà la formazione di Marco Turati opposta al Potenza, mercoledì alle 18.30 allo stadio De Simone.
Nemmeno il tempo di digerire a dovere la sconfitta contro il Crotone – la quinta in altrettante sfide di campionato, e quel dato della stagione 2010/2011 che non fa più sorridere perché è nuovamente realtà – che il Siracusa dovrà affrontare un altro avversario temibile per i risultati ottenuti e la rosa a disposizione dell’allenatore De Giorgio, con 8 punti in più e un blasone che di certo non dovrà offuscare la vista di mister Turati e i suoi giocatori. Fare punti, per il Siracusa, è l’unica strada da seguire per lasciarsi alle spalle le enormi difficoltà di questo inizio di stagione. Serve però, oltre ai punti, anche una prova di carattere che permetta alla gente aretusea di tornare a stimare la squadra e chi la guida.

Le difficoltà degli azzurri sono rappresentate plasticamente dai numeri che stanno caratterizzando questo inizio di stagione: oltre che l’unica squadra a non aver fatto punti nei tre gironi di Serie C, il Siracusa è anche la peggior difesa in totale, con 11 gol subiti in 5 partite. Ma non solo, perchè la squadra di Turati ha anche la peggior differenza reti al passivo (-9) in terza serie.
Al netto della tenuta difensiva, anche il gol è diventato un problema: quello di Capanni all’esordio casalingo e il diagonale di Pacciardi a Cerignola sono state le uniche due gioie per il Siracusa, a secco nelle ultime due sfide. Il dato è preoccupante non solo per i numeri, ma anche considerando la discreta mole di gioco espressa dagli uomini di Turati in quasi tutte le partite sinora disputate.
Oltre che un problema di imprecisione e di tenuta fisica – soprattutto nelle prime tre giornate – le difficoltà sono anche sulla tenuta e la continuità mentale. Anche a Crotone, sia nel primo quarto d’ora del primo tempo sia nei primi 15 minuti di gioco della ripresa sono arrivate le occasioni per gli azzurri: qualche errore e gli interventi del portiere crotonese Merelli hanno peró sbarrato la strada a Candiano e compagni. Stesso copione della sfida contro l’Audace Cerignola, quando il Siracusa ha sfiorato il vantaggio in apertura di match, salvo poi capitolare sugli errori di lettura delle situazioni difensive.

Cambiano gli avversari e i risultati (sempre al passivo), e anche  il calendario fa storcere il naso a più di un tifoso azzurro.

L’unico vantaggio, sulla carta, in vista di mercoledì è che il Potenza avrà 24 ore di riposo in meno rispetto agli azzurri, dato che gli uomini di De Giorgio hnno giocato (e vinto) domenica sera contro il Picerno e mercoledì pomeriggio saranno di scena al De Simone. A Crotone, sabato, Turati ha continuato nella turnazione degli uomini inserendo dall’inizio l’esordiente Gudelevicius in mezzo al campo. Il ritorno tra i pali di Farroni è stato positivo e il portiere sarà titolare anche mercoledì, mentre in avanti dovrebbe tornare Capanni, quasi sempre in campo in questo inizio di stagione e quindi soggetto a una gestione delle energie contro i calabresi. In difesa ballano sempre tre o quattro nomi, considerando che Pacciardi e Sapola hanno giocato dall’inizio nelle ultime due partite e che il turno infrasettimanale potrebbe restituire una maglia da titolare a Falla o Bonacchi. Più che sui nomi, Turati dovrà continuare a lavorare sull’atteggiamento del reparto arretrato: anche contro il Crotone il Siracusa ha subito troppo, e se Farroni non avesse compiuto almeno due parate decisive il passivo sarebbe stato più ampio. Resterà da capire se contro Anatriello e gli altri uomini offensivi del Potenza gli azzurri non decideranno di passare alla difesa a 3 che – come confermato da Turati prima della sfida al Benevento – è considerata un’alternativa plausibile a seconda dell’avversario.

Al netto dei numeri, che oggi condannano il Siracusa, al De Simone i tifosi si aspettano un passo in avanti soprattutto sull’atteggiamento, per iniziare a muovere la classifica e iniziare (finalmente) il  cammino stagionale verso la salvezza.

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