Aggiornato al 29/01/2025 - 10:59
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Siracusa, allarme petrolchimico: la Uilm chiede un intervento immediato

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Il segretario provinciale Giorgio Miozzi lancia un appello per salvare l’occupazione: “Il Governo non resti cieco di fronte alla crisi

Il settore petrolchimico siracusano è in una fase critica. Impianti fermi, problemi finanziari e un costante calo occupazionale mettono a rischio migliaia di posti di lavoro. A lanciare l’allarme è Giorgio Miozzi, segretario provinciale della Uilm Siracusa, che ha rivolto un appello urgente al Governo nazionale e regionale.

“Il Governo nazionale e regionale deve intervenire immediatamente per confrontarsi con le forze politiche e sociali del nostro territorio. È fondamentale trovare strategie e soluzioni efficaci affinché i livelli occupazionali non vengano messi in discussione”, ha dichiarato Miozzi, sottolineando la necessità di un’azione concreta per evitare il collasso del settore.

La situazione è particolarmente grave: oltre 10.000 famiglie rischiano di essere travolte da una crisi che potrebbe generare una desertificazione economica senza precedenti. Il blocco degli impianti, unito alle difficoltà di aziende chiave come Sasol, sta già avendo pesanti ripercussioni sull’occupazione. Il fermo di ulteriori due impianti e l’annuncio di 65 esuberi aggravano uno scenario già critico.

“Da mesi cerchiamo di sollecitare l’attenzione della politica sullo stato di crisi che stiamo vivendo, ma i risultati sono stati scarsi o addirittura inesistenti”, ha aggiunto Miozzi. “Nel frattempo stiamo assistendo a un calo senza precedenti dei livelli occupazionali nell’indotto”.

L’appello finale del segretario della Uilm è chiaro: serve una mobilitazione immediata. “È giunto il momento di unirci e farci sentire da un governo che sembra cieco di fronte alla gravità della situazione. Chiediamo una grande mobilitazione di tutti i settori, per mettere al centro il presente e il futuro del nostro Petrolchimico e della nostra provincia”.

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