Mentre in provincia la banda che aveva seminato il panico nella zona nord è stata finalmente smantellata, i furti con “spaccata”, vera piaga per commercianti e piccoli imprenditori, hanno cominciato a diffondersi anche nel capoluogo Siracusa
Poche decine di euro di bottino dopo una spaccata in un bar di via Senatore Di Giovanni la notte tra il 20 e il 21 dicembre, alcuni vestiti nella spaccata di stanotte in un negozio di abbigliamento in via Tisia, in comune danni ingenti alle vetrine proprio nel momento clou delle vendite natalizie.
“L’odiosa modalità delle spaccate aggrava le conseguenze di un crimine inaccettabile come quello del furto ai danni dei nostri imprenditori, costretti a fare i conti con danni nella maggior parte dei casi ben maggiori del valore della merce sottratta – ci dice Gianpaolo Miceli, Segretario territoriale di CNA Siracusa. “Insieme alla presidente Rosanna Magnano, abbiamo già denunciato con forza questo vergognoso fenomeno per gli episodi avvenuti nelle scorse settimane in provincia – prosegue Miceli – e non possiamo quindi che ribadire la nostra posizione di ferma condanna anche per i recenti fatti avvenuti nel capoluogo, in vie peraltro centralissime. Così come accaduto a Lentini, auspichiamo che le forze dell’Ordine individuino e arrestino nel più breve tempo possibile gli autori di questi furti, rasserenando così commercianti e imprenditori siracusani già vessati da numerosi altri problemi. CNA Siracusa – conclude Miceli – ribadisce ancora una volta la propria vicinanza e solidarietà ai piccoli imprenditori coinvolti, siamo convinti del buon operato delle forze del’Ordine ma serve assolutamente potenziare gli organici delle forze di Polizia perché lo Stato non può arretrare in territori dove già insistono carenze in servizi essenziali come ad esempio la sanità; siamo pronti se necessario a chiedere l’intervento della Prefettura per garantire una maggiore sicurezza in tutto il territorio.”
Sembra essersi dunque alzata l’asticella del rischio da parte dei malviventi, ma siamo certi che la risposta da parte delle autorità, complici anche le tante videocamere di sorveglianza presenti nella zona, non tarderà ad arrivare; l’importante è che non passi per nessun motivo un messaggio di “impunità” per questi gesti.