Aggiornato al 14/06/2024 - 20:48
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Chi sale e chi scende

Siracusa, ecco “il borsino” post elettorale, chi sale e chi scende

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La rubrica semiseria che analizza “l’andamento” settimanale dei protagonisti mediatici di Siracusa e provincia, principalmente focalizzata sui candidati alle appena concluse elezioni europee o amministrative di Pachino

“Il borsino” della politica e della società civile è una rubrica semiseria di satira che analizza, attraverso le comunicazioni e le azioni dei politici e di tutti i protagonisti “mediatici” di Siracusa e provincia, “l’andamento” generale nel corso della settimana. La decisione su chi sale e chi scende è presa in maniera insindacabile dalla redazione di Siracusa Press, ma mentre l’eventuale posizione in salita non deve portare a facili entusiasmi il soggetto interessato, allo stesso modo non deve deludere o peggio far arrabbiare l’eventuale provvisoria posizione in discesa, vista dalla redazione come uno stimolo dato per fare meglio e di più e non certo come un rimprovero.

Questa settimana saremo incentrati maggiormente sul risultato delle recenti elezioni europee ed amministrative a Pachino.

Leggi anche il borsino della settimana scorsa

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Chi sale

Riccardo Gennuso e Tiziano Spada: sostenitori rispettivamente di Sebastiano Gambuzza ed Emiliano Ricupero alle amministrative di Pachino, di fronte alle scelte di barbara Fronterré, che non si accorderà con nessuno ma che ha tra i sostenitori parti del centro sinistra, l’MPA e la DC, e di Fratelli d’Italia, con il cui candidato Sebastiano Fortunato lo sfidante Gambuzza non prevede nessun apparentamento in nome della coerenza mostrata a primo turno, i due deputati regionali hanno deciso di stringere un’anomala alleanza, nel tentativo di arginare la candidata arrivata in testa al primo turno. I numeri non sarebbero dalla loro, ma come noto il secondo turno è sempre un’incognita – La strana coppia

Giovanni Cafeo: uno dei pochi leghisti a potersi dichiarare due volte vincitore, primo perché è riuscito a fare eleggere a Bruxelles il candidato del suo gruppo, Stancanelli, secondo perché nella sua regione ha fatto arrivare secondo il generalissimo Vannacci – Arginatore

Antonio Nicita: pieno di consensi e vittoria sfiorata per un soffio dal Senatore siracusano figlio d’arte, viene da pensare che se qualcuno si fosse impegnato di più, magari a quest’ora sarebbe anche lui a Bruxelles… – Soddisfatto ma non rimborsato

Edy Bandiera: il vicesindaco di Siracusa è una di quelle costanti mai impazzite, un bacino di voti garantiti che lo seguono qualunque decisione lui prenda, una garanzia di qualità secondo standard ben definiti. La candidatura con Cateno De Luca era evidentemente una prova generale per le prossime regionali, a questo punto ci aspettiamo la sua riproposizione come candidato all’ARS – Imperterrito

 

Chi scende

Vincenzo Vinciullo: la doppia natura della Lega in città, se davvero esiste, lo ha visto questa volta uscire da sconfitto, con la sua candidata, Annalisa Tardino, neppure riconfermata. Ma non dubitiamo sulle capacità di rinascita del professore – Fenice

Luca Cannata: FdI non ha avuto una brutta prestazione in generale, tutt’altro, ma la sensazione è che il partito sia un po’ isolato, con Forza Italia in grado di chiudere accordi importanti (vedi MPA e DC)  ma soprattutto con il candidato di Pachino, Sebastiano Fortunato, fuori dal ballottaggio nonostante un numero di voti non certo indifferente e con la prospettiva di restare fuori da ogni accordo. Forse, e diciamo forse, c’è qualcosa da rivedere e sistemare in provincia e in città – Osservatore

Pippo Gianni: fuori dalle questioni elettorali, spicca l’ennesima crisi politica vissuta dalla maggioranza a Priolo Gargallo. Il sindaco, vecchio leone della politica, ha già deciso di azzerare “di fatto” la giunta, ma resta il problema politico che a quanto pare si ripresenta periodicamente. Sarà un problema di poltrone, di visibilità, di rappresentanza? Lo vedremo, intanto il consiglio comunale di Priolo resta “terra di nessuno” – Risolutore

Francesco Italia e Michelangelo Giansiracusa – Uniamo insieme sindaco e capo di gabinetto del comune di Siracusa non nelle loro vesti istituzionali ma in quelle di dirigenti di Azione, il partito di Calenda che alle Europee è stato il vero sconfitto, insieme al M5S. Come si coniuga la vittoria elettorale di Italia e Giansiracusa nei rispettivi comuni con i risultati di Azione? Semplicemente, non si coniuga, perché sono misure “non omogenee”. Le persone hanno scelto per guidare Siracusa e Ferla gli uomini, non il partito, ma è evidente che una riflessione, quanto meno per il futuro, dovrà essere fatta – Disorientati

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