Lo scenario incantevole del Teatro Greco di Siracusa ha dato il via ieri al 59° Ciclo di Rappresentazioni Classiche Inda, in scena l’Aiace di Sofocle diretto e interpretato da Luca Micheletti
Ad accogliere i numerosi spettatori presenti uno scenario che si preannuncia già apocalittico, con resti di bestie maciullate e un telone intriso di sangue, il sangue degli armenti che Aiace, accecato e furioso, scambia per i soldati greci, trucidandoli senza pietà.
La follia di Aiace, eroe greco in grado di rivaleggiare con lo stesso Achille, è scatenata proprio dalla decisione di donare le armi del “Pelide”, ucciso dopo la conquista di Troia, non a lui ma a Odisseo, nemico odiato e ritenuto non degno.
La scelta è compiuta da Agamennone e Menelao, i re greci che hanno portato gli eserciti a Troia, ma le conseguenze, grazie anche alla solita intromissioni delle divinità gelose e vendicative, saranno devastanti, tanto da spingere l’eroe greco a pulire con il suo sangue, suicidandosi, l’onta della follia.
In particolare è Atena a vendicarsi di Aiace, accecandolo, perché aveva rifiutato aiuti divini in battaglia; la vergogna per lui è talmente grande che né i suoi marinai di Salamina, né la concubina Tecmessa, né l’abbraccio del figlioletto lo distolgono dal suicidio, che compie allontanandosi e ingannando tutti.
Una volta morto Aiace, il suo corpo trafitto dalla spada diventa la enorme scenografia in cui è ambientato il dialogo tra gli Atridi, Odisseo e il fratello Teucro, al fine di convincere i re greci a dare degna sepoltura; sarà proprio l’ex nemico, Odisseo, a battersi per ottenere la sepoltura, una richiesta a cui Agamennone non può dire di no.
Una regia cupa e scura fa da contesto alla pazzia di Aiace, soffocando l’aria e lasciando sgomento lo spettatore, che vede fisicamente la sofferenza delle armenti ma soprattutto quella di Aiace; magistrale l’interpretazione dell’eroe da parte di Luca Micheletti e di Tecmessa di Diana Manea, meno memorabili, ma assolutamente in contesto, Odisseo, Teucro e Menelao, interpretati da Daniele Salvo, Tommaso Cardarelli e Michele Nani; nota di colore quella del figlio di Aiace, interpretato da un vivace bambino spigliato e già sciolto sul palco del Teatro Greco di Siracusa.
Questa sera tocca a Fedra – Ippolito portatore di Corona di Euripide, per la regia di Paul Curran e si preannuncia già un grande successo di pubblico.
La stagione 2025