L’occasione è stata data dai festeggiamenti per Sant’Antonio da Padova, la cui parrocchia si trova in zona Pizzuta

“Non bastassero i botti illegali, che da anni ormai alla mezzanotte di ogni giorno affliggono l’intera collettività, senza che mai le autorità preposte abbiano posto vero rimedio – esordisce Alicata – ci si mettono anche quelli, presumiamo, autorizzati. Ma chi l’ha detto, però, che per festeggiare un Santo, Antonio da Padova, si dia luogo nella Parrocchia di riferimento della Pizzuta, quindi in pieno centro abitato ed urbanizzato, a poche decine di metri da edifici residenziali, ad un violento ed incivile spettacolo pirotecnico dalle ore 23 in poi e per interminabili minuti, a spaccare i timpani e turbare la quiete di quell’ora tarda destinata al riposo, alle incombenze domestiche od alla convivialità dei residenti o, come nel nostro caso, degli ospiti?”

“Una vera e propria tortura, un micidiale inquinamento acustico in ora quasi notturna, in un momento storico in cui di “bombe” se ne farebbe volentieri a meno, per l’ansia che creano – continua Alicata che conclude:  “argomenti che dovrebbero indurre organizzatori ed autorità  a riflettere su modalità e tempistiche per l’organizzazione di eventi che prevedono tali modalità “inquinanti”, tenendo quindi nel debito conto le esigenze di tutti,  parrocchiani,  residenti, cattolici, laici e quelle degli animali domestici e non, di cui peraltro Sant’Antonio era protettore… “