Aggiornato al 04/07/2024 - 13:20
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Quadro inquietante

Siracusa, scandalo nella sanità, agli arresti anche un primario dell’ospedale di Siracusa

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Nove misure cautelari frutto di un’inchiesta della Guardia di Finanza

Un vero e proprio terremoto scuote la sanità siciliana. La Guardia di Finanza ha eseguito 9 misure cautelari coinvolgendo diverse figure di spicco del settore sanitario e della distribuzione di dispositivi medici. Tra gli arrestati ai domiciliari, anche il direttore di un’Unità Operativa Complessa (Uoc) di Siracusa.

L’operazione, denominata “Vasi Comunicanti”, è frutto di indagini approfondite coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania. Le misure cautelari sono state eseguite nelle province di Catania, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Perugia, con il supporto dei militari dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza.

I nove indagati, accusati di falsità ideologica e corruzione, sono coinvolti in un sistema corruttivo che prevedeva la falsificazione di atti pubblici e l’elargizione di denaro in cambio di favori. Le indagini hanno rivelato che l’A.O.U. Policlinico “G. Rodolico – San Marco” di Catania aveva effettuato acquisti di dispositivi medici a prezzi gonfiati rispetto alle quotazioni dell’accordo quadro Consip.

Le investigazioni hanno scoperto un vasto sistema di corruzione, in cui dirigenti sanitari e rappresentanti di società di distribuzione di multinazionali produttrici di dispositivi medici utilizzavano sponsorizzazioni economiche di eventi formativi come schermo per le attività illecite. Le società coinvolte, promettendo e elargendo somme di denaro per l’organizzazione di convegni e congressi, ottenevano in cambio l’impegno dei dirigenti sanitari a favorire l’uso dei loro dispositivi medici.

Tra gli indagati, quattro direttori di Uoc o Dipartimenti di cardiologia presso i Policlinici universitari di Catania e Messina, e i poli ospedalieri di Siracusa e Ragusa.

In particolare, il sistema vedrebbe coinvolti: quattro Professori, rispettivamente direttori di U.O.C. o Dipartimenti di cardiologia dei Policlinici universitari di Catania (Corrado Tamburino) e Messina (Antonio Micari) e i poli ospedalieri di Siracusa (Marco Contarini) e Ragusa (Antonino Nicosia), membri di un Comitato medico-scientifico del progetto SCA “Sicilian Cardiovasculary Academy” che si occuperebbe dello sviluppo di formazione nella specializzazione di competenza.

Questi, sfruttando la loro posizione di vertice, negoziavano le cifre da erogare in occasione degli eventi organizzati dal comitato scientifico di cui facevano parte.

Le società catanesi coinvolte – Preifarm s.r.l., Archigen s.r.l. e Cardiovascular s.r.l. – e i loro rappresentanti, Vitale Rosa, Maugeri Caterina e Girlando Giancarlo Antonino, erano pienamente consapevoli del sistema corruttivo e contribuivano attivamente al suo mantenimento. Anche il referente di una delle multinazionali, Dottorini Francesco, pur criticando il sistema dei finanziamenti, ne faceva parte a pieno titolo.

Tra gli arrestati figura anche Sola Pietro, amministratore della Collage S.p.A. di Palermo, che fungeva da provider per gli eventi del progetto di ricerca scientifica, raccogliendo somme dalle imprese produttrici per un recente evento svoltosi a Catania, pari a circa 500 mila euro.

La Procura ha precisato che il sistema di corruzione aveva lo scopo di favorire le imprese più generose, garantendo loro l’uso di un numero maggiore di dispositivi medici durante gli interventi chirurgici. Un grave colpo per la sanità siciliana che ora dovrà affrontare le conseguenze di questa vasta operazione.

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