La nuova direttiva europea “case green” (EPBD – Energy Performance of Building Directive) è ufficialmente un altro obbligo dell’Unione europea a cui dover attenersi
La nuova direttiva è stata pubblicata l’8 maggio 2024 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea.
L’obiettivo é ridurre le emissioni di CO2 a effetto serra e il consumo energetico entro il 2030, in vista del raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.
Per raggiungere questo obiettivo, tutti i nuovi edifici dovranno essere a energia quasi zero (e dal 2028 a emissioni zero) e sarà altresì necessario fissare i requisiti minimi di tutti gli edifici che subiscono una ristrutturazione significativa.
Ma nello specifico cosa prevede la direttiva?
Tecnicamente, secondo questa direttiva il consumo medio di energia degli edifici residenziali dovrà essere ridotto del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Dovranno essere eliminati gradualmente i combustibili fossili nel riscaldamento e raffreddamento, ad esempio le caldaie a gas entro 2040.
Per raggiungere questi obiettivi non si potrà puntare solo sulle nuove costruzioni ma anche sulle ristrutturazioni degli edifici residenziali più energivori, che in Italia si stima siano circa 5 milioni.
Quali edifici non saranno oggetto degli obblighi previsti dalla Direttiva?
Sul piano operativo saranno gli Stati membri a definire non solo le eventuali esenzioni dalla norma, ma anche tutte le misure e gli incentivi necessari a raggiungere i target stabiliti.
Gli Stati membri, ad esempio, possono decidere di escludere da questi obblighi gli edifici destinati a scopi di difesa, gli edifici storici, gli edifici protetti per il loro particolare valore architettonico, le chiese, gli edifici temporanei e le case che vengono usate meno di quattro mesi all’anno oppure per un periodo limitato e edifici con una superficie inferiore ai 50 metriquadri.
“Gli edifici sono il settore più energivoro in Europa. Consumano il 40% dell’energia e generano il 36% delle emissioni di gas ad effetto serra” afferma Kadri Simson, Commissaria per l’Energia dell’Ue. “Inoltre, gli immobili meno efficienti consumano dieci volte più energia di quelli nuovi o ben ristrutturati”.
Di questi consumi non si può non tenere conto nelle scelte di pianificazione e investimento futuro.
In pratica, con il provvedimento casa green l’Unione Europea intende ridurre del 55% entro il 2030 le emissioni nocive rispetto ai livelli del 1990 e raggiungere le emissioni zero entro il 2050.
Il percorso verso “case green” é sicuramente ambizioso e a lungo termine.
Riusciranno gli Stati membri e soprattutto l’Italia a raggiungere i target previsti dall’Unione Europea?