Aggiornato al 24/10/2025 - 10:29
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ANCI Sicilia lancia l’appello per i fabbisogni standard nel Fondo di solidarietà comunale

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L’associazione chiede a deputazione nazionale e Presidente della Regione di garantire la piena applicazione dei criteri perequativi nel Fondo di solidarietà comunale per i Comuni siciliani

L’ANCI Sicilia rivolge un appello alla deputazione nazionale eletta in Sicilia e al Presidente della Regione Siciliana affinché si avvii un’azione condivisa volta ad assicurare ai comuni dell’Isola la piena applicazione dei fabbisogni standard nel riparto del Fondo di solidarietà comunale (FSC).

“Da anni i comuni siciliani partecipano alla rilevazione dei dati sui fabbisogni standard – spiegano Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani – ma continuano a ricevere soltanto la quota storica del Fondo, senza la componente perequativa che nel resto del Paese contribuisce a ridurre gli squilibri e a garantire condizioni omogenee di erogazione dei servizi.”

L’Associazione sottolinea che tale richiesta è in linea con i principi sanciti dall’articolo 119 della Costituzione, che riconosce autonomia finanziaria agli enti locali e prevede un fondo perequativo destinato a riequilibrare le differenze di capacità fiscale tra i territori.

“Dopo le iniziative portate avanti da ANCI e da ANCI Sicilia, a partire dall’Assemblea nazionale dello scorso maggio, – continuano Amenta e Alvano – la questione ha finalmente raggiunto un livello di approfondimento tecnico significativo da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Adesso è necessario che la politica si assuma le proprie responsabilità, traducendo gli esiti del lavoro tecnico in scelte concrete, evitando che si perpetuino ulteriori discriminazioni tra i territori”.

“Non si tratta di ottenere risorse aggiuntive o trattamenti di favore – aggiunge Amenta – ma semplicemente di garantire ai comuni siciliani la parità di trattamento rispetto agli altri territori. L’applicazione integrale dei criteri perequativi potrebbe determinare un afflusso di almeno 150 milioni di euro annui a beneficio dei comuni dell’Isola, con effetti diretti sulla qualità dei servizi e sulla capacità di investimento degli enti locali.”

“È arrivato il momento – conclude Paolo Amenta – che tutti i parlamentari eletti in Sicilia, a prescindere dal colore politico, diano una spinta unitaria per ottenere questo risultato. Ne va del futuro dei comuni siciliani e, di conseguenza, della quantità e della qualità dei servizi che ogni giorno vengono garantiti ai cittadini. Solo unendo le forze potremo conseguire un risultato storico, pienamente coerente con i principi costituzionali di equità e solidarietà finanziaria.”

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