Cerimonia commovente ieri per la studentessa vittima di femminicidio. La madre: “Avevamo sognato questo giorno in modo diverso”. Il cortile dell’Ateneo sarà intitolato anche a lei
L’intera Sicilia si stringe attorno alla famiglia di Sara Campanella, la giovane studentessa di Misilmeri (Palermo) vittima di femminicidio, che nella giornata di ieri è stata proclamata dottoressa alla memoria dall’Università di Messina.
In un’aula carica di commozione, alla presenza dei familiari, dei docenti e dei colleghi di corso, Sara ha ricevuto la laurea in Tecniche di laboratorio biomedico con la votazione massima di 110 e lode.
La rettrice dell’Ateneo, Giovanna Spatari, ha consegnato la pergamena alla madre della ragazza, Maria Concetta Zaccaria.
“Oggi è un giorno che avevamo sognato assieme a Sara. Ma che certamente avevamo sognato in modo diverso”, ha detto la madre con la voce rotta dal dolore. “Sara aveva fatto tanti sacrifici. E oggi siamo qui per renderle omaggio. Noi porteremo la sua luce, ovunque. Lei vive in ognuno di noi. Era amore e luce”.
Un momento che, come ha sottolineato la rettrice Spatari, ha colpito profondamente non solo l’Ateneo ma l’intera comunità, scossa da questo ennesimo, brutale femminicidio. “Sara era una studentessa brillante, che aveva superato tutti gli esami e aveva la predisposizione ad aiutare il prossimo”, ha ricordato la rettrice.
Alla cerimonia, che unisce la Sicilia nel cordoglio e nella condanna della violenza di genere, erano presenti anche i sindaci di Messina e di Misilmeri. “Sara era l’immensità, Sara vive”, è stato il potente messaggio del fratello, Claudio.
Perché il suo nome non sia dimenticato, la rettrice ha annunciato che il cortile del rettorato dell’Università, già intitolato a Lorena Quaranta (anche lei vittima di femminicidio), porterà ora anche il nome di Sara Campanella.








