Aggiornato al 03/07/2024 - 13:06
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Sicilia, saldi al via sabato 6 luglio ma per Confimprese si tratta ormai di “Una farsa”

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Partono sabato 6 luglio i saldi estivi in Sicilia, ma per Confimprese questa tradizione ha ormai perso il suo fascino

Giovanni Felice, Vicepresidente di Confimprese Italia, ha dichiarato: “I saldi, regolati da norme obsolete, sono diventati un danno per i commercianti piuttosto che un’opportunità.” Le leggi attuali, risalenti al secolo scorso, non rispecchiano le dinamiche di mercato moderne, causando disagi ai negozianti.

Felice critica la politica e le associazioni del commercio, accusandole di essere ancorate a dibattiti anacronistici sulle date dei saldi e sui vincoli per i commercianti indipendenti. Con l’introduzione del Decreto Bersani nel 2006, che ha liberalizzato le vendite promozionali, il valore dei saldi si è notevolmente ridotto. Le costanti campagne promozionali delle catene di franchising e l’ascesa del commercio online, sempre attivo con offerte, hanno ulteriormente diminuito l’impatto dei saldi stagionali.

Il dibattito sulle date dei saldi è diventato sterile, secondo Felice, e i dati confermano il fallimento di un sistema ormai obsoleto. Nel 2023, i saldi estivi a Milano hanno registrato un calo del 50% nei primi giorni e un saldo negativo del 20% a fine stagione, un trend che si è ripetuto a livello nazionale rispetto al 2022.

Confimprese denuncia che le previsioni ottimistiche sulle capacità di spesa dei consumatori e sulle percentuali di crescita non si concretizzeranno, servendo solo a mascherare un problema spinoso. Il Presidente di Confimprese Italia, Guido D’Amico, sottolinea la necessità di un riordino delle regole del commercio, mantenendo le direttive comunitarie sulla libera concorrenza ma introducendo misure per tutelare l’equilibrio tra le diverse forme commerciali.

D’Amico insiste sull’importanza del commercio di vicinato, essenziale in Italia, specialmente nei centri storici e nelle periferie, dove la popolazione over 60 è in crescita. Confimprese conclude che il sistema promozionale attuale è diventato una tecnica di vendita piuttosto che uno strumento per smaltire le rimanenze. I saldi offrono solo un momento di parità per tutte le aziende, ma la liberalizzazione effettiva ha messo in crisi il commercio fisico, che resta soggetto a vincoli non applicabili al commercio online e ai franchising.

Felice suggerisce di liberalizzare le vendite di liquidazione e istituire un numero limitato di “commercio Day” per stagione, sul modello del Black Friday, per rivitalizzare il settore.

Le previsioni per i saldi estivi del 2024 sono pessimistiche. Confimprese avverte che chi spera di compensare il calo delle vendite ordinarie con i saldi rimarrà deluso. In Sicilia, la situazione è ancora più critica. Felice denuncia una distorta interpretazione delle leggi sulla concorrenza e una burocrazia poco attenta che hanno impedito la liberalizzazione delle vendite promozionali.

La politica siciliana è accusata di ostacolare le microimprese commerciali a favore delle grandi strutture di vendita. Recenti provvedimenti hanno equiparato, in termini autorizzativi, i piccoli esercizi commerciali ai supermercati, penalizzando ulteriormente i piccoli commercianti. Anche i fondi di sostegno per il Covid sono stati mal gestiti, trasferiti dagli ambulanti ai forestali, evidenziando un servilismo verso le grandi strutture commerciali.

Confimprese richiama l’attenzione sulla necessità di riforme che diano pari opportunità a tutte le imprese, soprattutto alle microimprese, per affrontare le sfide del commercio moderno.

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