La Regione Sicilia pubblica la graduatoria definitiva dei contributi OCM Vino per la promozione nei Paesi terzi: Stati Uniti, Canada, Cina, Giappone e tanti altri mercati internazionali
La Regione Sicilia ha pubblicato la graduatoria definitiva per i finanziamenti OCM Vino destinati alla promozione sui mercati dei Paesi terzi per la campagna 2025-2026, rappresentando un’importante opportunità per il settore vitivinicolo dell’isola. Il bando ha visto la partecipazione di 12 progetti, tutti ammessi al finanziamento con un contributo pubblico pari al 50% delle spese previste, per un totale di oltre 4,6 milioni di euro che andranno a sostenere attività promozionali del vino siciliano nei mercati internazionali, a fronte di un investimento complessivo da parte delle aziende di circa 9,3 milioni di euro.
La graduatoria è guidata dall’Associazione Vitivinicoltori della Sicilia (ASSOVINI SICILIA), che rappresenta il progetto più corposo in termini di contributo economico con quasi 2,9 milioni di euro assegnati. Questo progetto aggregativo coinvolge oltre cinquanta aziende vitivinicole siciliane e copre un ventaglio vastissimo di mercati internazionali, dagli Stati Uniti alla Cina, dal Canada al Giappone, dalla Russia alla Svizzera, testimoniando la volontà di presidiare contemporaneamente mercati maturi e mercati in via di sviluppo.
Al primo posto della graduatoria per punteggio, con 82 punti, troviamo il Consorzio di Tutela dei Vini DOC Sicilia, che ha ottenuto un contributo di circa 1,28 milioni di euro concentrandosi su cinque mercati strategici: gli Stati Uniti rappresentano il mercato principale con 390mila euro di contributo, seguiti dal Canada con 135mila euro, mentre Regno Unito, Cina e Giappone ricevono ciascuno 50mila euro. Questa distribuzione evidenzia come il mercato nordamericano rimanga prioritario per la promozione del vino siciliano DOC.
Particolarmente significativo è il progetto classificato al sesto posto con 72 punti, denominato ATS Sicilia Alata Ter, che raggruppa due tra le più prestigiose realtà vitivinicole dell’isola: Aziende Agricole Planeta e Tenuta di Donnafugata. Con un contributo di circa 975mila euro, questo progetto si caratterizza per un approccio estremamente diversificato, puntando su oltre venti mercati differenti distribuiti tra le Americhe, l’Asia, l’Europa orientale e il Medio Oriente, compresi mercati emergenti come Corea del Sud, Thailandia, Vietnam, Filippine e Messico.
Altri progetti rilevanti includono l’ATI Sicilia Don Tomasi, classificata al terzo posto con 78 punti, che aggrega tredici aziende vinicole per un contributo complessivo di circa 788mila euro distribuito su otto mercati, e le Cantine Ermes con 488mila euro di contributo focalizzato su Canada, Cina e Svizzera. Anche progetti più piccoli trovano spazio, come quello di Cantina Cellaro concentrato esclusivamente sulla Svizzera con oltre 700mila euro, e Brugnano SRL che si diversifica tra Emirati Arabi Uniti, Stati Uniti, Cina, Canada e India. Chiude la graduatoria il Consorzio ProSicily con circa 907mila euro, coinvolgendo ventitré aziende vitivinicole orientate principalmente verso mercati nordamericani, asiatici ed europei.
L’analisi complessiva della graduatoria rivela alcune tendenze chiare nella strategia promozionale del vino siciliano all’estero. Gli Stati Uniti emergono come il mercato assolutamente prioritario, presente in quasi tutti i progetti e con le allocazioni di budget più consistenti, confermandosi come lo sbocco commerciale più importante. Il Canada rappresenta il secondo mercato nordamericano per rilevanza, mentre tra i mercati asiatici spiccano Cina e Giappone, considerati fondamentali per la crescita futura. Il Regno Unito, nonostante la Brexit, mantiene un ruolo centrale, così come la Svizzera che in alcuni progetti riceve allocazioni molto significative.
Particolarmente interessante è la presenza di mercati emergenti e non convenzionali in diversi progetti: paesi come Singapore, Thailandia, Vietnam e Filippine nel Sud-Est asiatico, Brasile e Messico nelle Americhe, Emirati Arabi Uniti e India in Medio Oriente, oltre a mercati dell’Europa orientale come Russia, Ucraina e paesi balcanici. Questa diversificazione geografica testimonia la ricerca di nuove opportunità commerciali al di là dei mercati tradizionali, pur mantenendo un forte presidio su questi ultimi.







