Il Segretario Fiorenzo Amato critica le proposte di Eni e chiede il coinvolgimento delle istituzioni locali per il futuro del polo petrolchimico siracusano
Il tavolo tecnico per la Sicilia, tenutosi lo scorso 13 dicembre al Ministero del Made in Italy, ha spazzato via ogni dubbio sul piano di dismissione di Versalis, ritenuto debole e insoddisfacente per il futuro industriale del polo petrolchimico siracusano. È questa la sintesi delle dichiarazioni di Fiorenzo Amato, Segretario Generale della Filctem Cgil Siracusa, che non usa mezzi termini nel denunciare il comportamento di Eni.
“Le proposte avanzate da Eni durante i tavoli di confronto non sono supportate da alcuna garanzia, risultando ancora una volta promesse vuote, già sentite in passato. Troppo poco per un’azienda, a partecipazione statale, che detiene un ruolo centrale nello sviluppo dell’assetto industriale del nostro Paese”, afferma Amato.
Un piano debole e non sostenibile
Il piano proposto da Versalis, secondo la Filctem Cgil, ruoterebbe attorno alla sola realizzazione di una bioraffineria, un progetto giudicato insufficiente per garantire la sostenibilità economica e occupazionale della zona industriale. Per Amato, si tratta di una proposta priva di garanzie concrete e del tutto inadeguata rispetto alle necessità di rilancio dell’area industriale siracusana.
“Le ipotesi avanzate da Eni durante i tavoli di confronto non sono supportate da alcuna garanzia, risultando ancora una volta promesse vuote, già sentite in passato”, sottolinea il Segretario.
Il ruolo della politica: necessaria una soluzione di sistema
Il Segretario della Filctem Cgil Siracusa lancia un appello alle istituzioni locali e nazionali, chiedendo un maggiore coinvolgimento nei tavoli tecnici decisionali. Secondo Amato, la vertenza Eni non riguarda solo i lavoratori, ma l’intero polo petrolchimico, la cui sopravvivenza è cruciale per l’economia del territorio.
“Questa vertenza riguarda il futuro di tutto il polo petrolchimico aretuseo”, afferma il Segretario. “C’è la necessità di riannodare i fili con l’intento di far esercitare alla politica il proprio ruolo a tutela e difesa degli interessi del territorio”.
La richiesta di coinvolgimento si estende a tutti gli attori istituzionali locali, che dovrebbero sedere al tavolo ministeriale per trovare soluzioni condivise e sostenibili. L’obiettivo, secondo la Filctem Cgil, è quello di costruire un percorso di rilancio che tuteli sia i lavoratori sia la sostenibilità del polo industriale.
La delusione per i tavoli tecnici locali
Critiche vengono mosse anche ai tavoli tecnici locali, ritenuti “inutili e meramente propagandistici” rispetto al confronto avvenuto a livello nazionale. La Filctem Cgil evidenzia come i precedenti incontri con Eni non abbiano prodotto soluzioni significative, lasciando i lavoratori senza risposte concrete. La situazione del polo petrolchimico siracusano rimane critica, con una produzione in calo e un clima di incertezza per il futuro occupazionale.
Un futuro incerto ma una battaglia continua
La Filctem Cgil Siracusa ribadisce il suo impegno a tutela dei lavoratori e della zona industriale. La battaglia per garantire la sopravvivenza del polo petrolchimico e il mantenimento dei livelli occupazionali continuerà senza sosta, con il sindacato pronto a discutere ogni possibile soluzione per il rilancio del territorio.
“La Filctem Cgil di Siracusa, come sempre, continuerà a discutere sui posti di lavoro e sulle azioni necessarie da assumere per il futuro dei lavoratori e dell’intera area industriale siracusana”, conclude il Segretario Fiorenzo Amato.