Bocciato l’ordine del giorno per abbassare la soglia del credito d’imposta. Scerra (M5S): “Un altro schiaffo alle piccole imprese del Mezzogiorno”
Un nuovo capitolo di scontro politico sul tema delle imprese del Sud. A denunciare l’accaduto è Filippo Scerra, deputato del Movimento 5 Stelle e questore della Camera, che punta il dito contro il governo di centrodestra per la bocciatura del suo ordine del giorno al Bilancio. La proposta chiedeva di ridurre la soglia degli investimenti per usufruire del credito d’imposta nella Zona Economica Speciale (ZES), portandola da 200mila a 100mila euro.
Secondo quanto dichiarato da Scerra, il provvedimento avrebbe rappresentato un’importante opportunità di sostegno per le piccole imprese del Mezzogiorno, consentendo a un numero maggiore di aziende di accedere ai benefici fiscali legati alla ZES. Tuttavia, la proposta è stata respinta con parere negativo dall’esecutivo.
“Un altro schiaffo alle piccole imprese del Mezzogiorno da parte della maggioranza e del governo – ha affermato Scerra –. Con il parere negativo dell’esecutivo è stato bocciato il mio ordine del giorno che chiedeva un chiaro impegno per abbassare la soglia degli investimenti per usufruire del credito di imposta nella ZES da 200mila a 100mila euro”.
Il deputato ha poi ricordato come in precedenza il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, si fosse dichiarato favorevole a questa misura. “Eppure, lo stesso ministro Urso si era impegnato al riguardo: siamo davanti alla plastica dimostrazione dell’ipocrisia di questa destra. Questo governo è nemico delle imprese del Sud, ormai è sempre più chiaro” – ha concluso con toni duri il deputato del Movimento 5 Stelle.
La questione della ZES (Zona Economica Speciale) è cruciale per il rilancio economico delle regioni del Sud Italia. Ridurre la soglia di investimento per accedere al credito d’imposta avrebbe potuto offrire una boccata d’ossigeno a micro e piccole imprese, permettendo a più aziende di accedere agli incentivi fiscali previsti per la crescita e lo sviluppo del territorio.
La bocciatura dell’ordine del giorno rischia ora di accentuare le tensioni tra il M5S e il governo Meloni, con le imprese meridionali che vedono svanire l’opportunità di un supporto fiscale immediato. Il dibattito politico si riaccende, con la possibilità che la questione venga riproposta in sede di confronto parlamentare.