I rappresentanti della nostra provincia non figurano tra i primi posti per assenze all’ARS, ma non mancano le sorprese
Il 2024 volge al termine e, con esso, emergono i dati aggiornati sulle presenze e assenze dei deputati all’Assemblea Regionale Siciliana (Ars). Un bilancio che accende i riflettori sull’assenteismo, tema già oggetto di dibattito nei mesi scorsi, quando il presidente Gaetano Galvagno aveva emanato nuove regole per applicare sanzioni economiche ai deputati meno presenti in aula.
I numeri delle assenze siracusane
Tra i deputati siracusani, il record di assenze va a Riccardo Gennuso (Forza Italia), che ha totalizzato 16 sedute saltate nei primi nove mesi del 2024. Gennuso, esponente di Forza Italia, si trova ai vertici della classifica regionale per assenze, superato solo da pochi altri colleghi.
Segue Carlo Auteri, inizialmente nelle file di Fratelli d’Italia e poi passato al gruppo misto. Le sue assenze nei primi tre trimestri dell’anno ammontano a 12. La sua presenza è stata al centro di polemiche, specie dopo le vicende giudiziarie legate ai finanziamenti ad associazioni vicine al suo entourage politico.
Il siracusano Carlo Gilistro (Movimento 5 Stelle) registra invece 10 assenze, appena sufficiente per rientrare nella lista dei deputati con doppia cifra. La partecipazione di Gilistro, come quella di altri deputati pentastellati, potrebbe variare nell’ultimo trimestre a causa di dinamiche politiche legate all’approvazione della legge Finanziaria.
Diligenti e pressoché sempre presenti invece sia il sindaco di Melilli Giuseppe Carta sia l’esponente del PD Tiziano Spada.
Il contesto regionale: i campioni di assenze
Se ci si sposta dallo scenario siracusano a quello regionale, si nota che il primato di assenze spetta a Ludovico Balsamo con 32 sedute saltate, seguito da Nicola D’Agostino (30) e Salvatore Geraci (23). A differenza dei deputati siracusani, questi rappresentanti hanno registrato numeri molto più elevati.
La questione dell’assenteismo è divenuta sempre più rilevante all’Ars, specialmente con l’approvazione delle sanzioni economiche per i deputati non presenti. Se in passato le assenze potevano essere giustificate senza troppe conseguenze, oggi si rischia una decurtazione dello stipendio. La norma, però, prevede eccezioni per motivi di salute, maternità o ruoli istituzionali rilevanti.
Come al solito, non basta semplicemente fare numero ma è necessario portare risultati concreti al territorio, cosa che può davvero far passare in secondo piano il numero delle assenze.