Manca ormai davvero poco alla fatidica data del 27 aprile, giorno in cui terminerà il commissariamento del Libero Consorzio di Siracusa e la politica tornerà a guidare un ente giunto ormai al collasso

Le elezioni, come noto, saranno di secondo livello, sono cioè chiamati al voto tutte le cariche elette dei comuni che insistono nel territorio della provincia di Siracusa, ossia consiglieri comunali e sindaci. Questo significa che a determinare la vittoria di un candidato saranno gli accordi preventivamente chiusi dai partiti e dalle liste partecipanti.

Abbiamo sentito in merito uno dei protagonisti della vita politica provinciale, il deputato nazionale di Fratelli d’Italia, ma anche ex sindaco di Avola, Luca Cannata.

“Non esiste alcun candidato ufficiale per la guida dell’ente di Fratelli d’Italia” ci dice Cannata, confermando anche l’assenza di veti per i due nomi che circolano ormai da parecchie settimane, ossia Michelangelo Giansiracusa e Daniele Lentini.

“Giansiracusa è gradito all’MPA – continua Cannata – mentre Lentini a “Noi moderati”, sono entrambe scelte valide ma è chiaro che il nostro sostegno sarà coerente con quanto deciso dal tavolo regionale del Centrodestra“.

Abbiamo chiesto a Luca Cannata un identikit teorico del prossimo presidente del Libero Consorzio: “Il presidente dell’ente, in dissesto ormai cronico, sarà sicuramente un amministratore che, al netto dei tanti impegni di sindaco, dovrà dedicarsi alla causa moltissimo e in maniera continua, per risolvere le problematiche di un ente che deve ripartire, che deve dare risposte ad un territorio, deve dare slancio ad attività amministrative e burocratiche, secondo gli obiettivi che l’assemblea dei sindaci andrà a fissare. Dovrà inoltre essere un presidente capace di aggregare e guardare da super partes le questioni, risolvendole per il bene dei cittadini.”

Ultimo riferimento all’importanza del ritorno della politica nelle stanze decisionali di un organo strategico come la ex provincia: “Al di là del ruolo importante del commissario, che però non può conoscere a fondo le esigenze del territorio, è necessario ripartire proprio dalle istanze che la politica deve raccogliere tra i cittadini, ponendosi così più vicina al territorio e alle sue necessità” conclude Cannata.