Aggiornato al 25/06/2024 - 13:05
siracusapress
Domande e risposte

“Autonomia Differenziata”, in cosa consiste tecnicamente?

siracusapress

condividi news

Risale ai giorni scorsi la notizia dell’approvazione alla camera del disegno di legge sull’autonomia differenziata, noto anche come ddl Calderoli, oggi proveremo a spiegarvi nel dettaglio in cosa consiste

Ma precisamente, di cosa stiamo parlando?
Proveremo in pochi passaggi a spiegare di cosa si tratta.
Con questo decreto le Regioni potranno chiedere al Governo di decidere in assoluta autonomia su una o tutte le 23 materie previste, tra le quali ci sono: la tutela della salute, l’istruzione, l’ambiente, lo sport, l’energia, i trasporti, la cultura, il commercio estero. La concessione di una o più autonomie dipenderà dai Lep.

Cosa sono i Lep?
Quando si parla di Lep si intendono i Livelli essenziali di prestazione, in parole semplici sono gli standard minimi di prestazione dei servizi che devono essere garantiti in modo uniforme in tutta Italia, come stabilito dal secondo comma dell’articolo 116 del Titolo V della Costituzione.

Qual è il processo per richiedere quest’autonomia?
Le Regioni fanno richiesta al governo, iniziano i negoziati, lo schema di accordo viene mandato al parlamento per avere un pare, il governo decide uno schema, se questo contiene le modifiche richieste dal parlamento e le ragioni approvano le intese, allora il governo traduce lo schema in ddl. Se invece lo schema é diverso dal parere del parlamento, il governo prepara una relazione per spiegare le motivazioni.
Dal momento in cui viene avviata la trattativa tra Stato e regioni il tempo massimo per arrivare a un accordo sarà 5 mesi. Le intese potranno durare fino a 10 anni con la possibilità di rinnovo, oppure potranno terminare anche prima del dovuto con un preavviso di 12 mesi.

Prima che si possa effettivamente attuare l’autonomia differenziata, il governo dovrà definire i Lep e ha due anni di tempo per farlo. Definire i Lep non sarà semplice, in quanto bisognerà da una parte trovare un sistema di misurazione comune per quantificare costi e tipo di servizi; dall’altra parte la ripartizione delle risorse tra Stato e Regioni potrebbe creare divario tra le regioni e alcune potrebbero avere difficoltà a garantire i livelli minimi.

Insomma, il percorso é ancora agli inizi e non è privo di insidie. Sarà proprio quello di cui ha bisogno il nostro Paese?

Primo Piano

Esperimenti di mobilità

ULTIMA ORA

CULTURA

EVENTI

invia segnalazioni