Il Collegio ha relazionato sul peggioramento del risultato di amministrazione, passato dai 7,5 milioni di passivo nel 2022 ai 14,5 milioni nel 2024
L’ombra del dissesto sul Comune di Solarino è alimentata anche dalla recente relazione del Collegio dei Revisori dei Conti sulla proposta di deliberazione consiliare del rendiconto della gestione e sullo schema del rendiconto stesso. Tra le analisi compiute, l’organo di revisione ha posto l’accento sull’evoluzione del risultato di amministrazione nell’ultimo triennio: il passivo è stato di 7 milioni e mezzo di euro nel 2022, cresciuto a a 9 milioni e 800 mila euro nel 2023 e aumentato fino a 14 milioni e mezzo di euro nel 2024.
I revisori hanno relazionato anche sulla questione che riguarda le entrate tributarie ed extratributarie, considerando come l’incasso proceda molto lentamente e con tempi lunghi, e che la situazione deficitaria imponga il costante utilizzo dell’anticipazione di tesoreria. Nel documento si specifica come sia “urgente adottare atti di indirizzo e misure gestionali” che servano a prevenire l’eventuale compromissione degli equilibri e assicurino un bilanciamento delle entrate, soprattutto per ciò che riguarda gli incassi dal pagamento dei tributi.
Il Collegio ha anche dichiarato “improcrastinabile” la revisione della spesa, da attuare in contemporanea con una “verifica continua dell’attendibilità delle entrate” che deve essere accompagnato da un Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità adeguato. La situazione finanziaria dell’ente è considerata in peggioramento e “già notevolmente compromessa negli esercizi precedenti” . Sono richieste, pertanto, “misure urgenti per il miglioramento dell’andamento gestionale dei risultati amministrativi contabili”.
In conclusione, i Revisori dei Conti hanno evidenziato come la continua anticipazione di tesoreria e le irregolarità nella determinazione della copertura del disavanzo siano “condizioni chiare ed inequivocabili che evidenziano squilibri tali da non poter essere affrontati nella gestione ordinaria di un Ente”. La strada da perseguire, quindi, sembra essere quella tracciata dall’art. 244 del Testo Unico Enti Locali che disciplina il dissesto finanziario.










