L’Assemblea Generale della Fiom annuncia uno sciopero di 8 ore per gennaio 2025 e sollecita politiche industriali per il futuro del petrolchimico di Priolo
Questa mattina si è riunita l’Assemblea Generale della Fiom Cgil di Siracusa per discutere della situazione attuale nel settore metalmeccanico e delle problematiche legate al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL). L’assemblea ha evidenziato la rottura delle trattative con Federmeccanica, che ha chiuso ogni possibilità di confronto sulle richieste dei lavoratori. In seguito a questa situazione, è stato deciso di proseguire con lo stato di agitazione e di programmare uno sciopero di 8 ore da svolgersi nella prima decade di gennaio 2025, con l’intento di riconquistare un tavolo di negoziato per il rinnovo del contratto.
Nel corso dell’incontro, è stato trattato anche il piano di ristrutturazione presentato da Eni, con particolare attenzione all’impatto che questo avrà non solo sui dipendenti diretti, ma anche sui lavoratori delle ditte appaltatrici che operano nel settore petrolchimico siracusano. “Eni, nei vari incontri che si sono tenuti presso il MIMIT, ha chiaramente ribadito che la priorità degli azionisti è massimizzare i profitti e questo deve essere fatto anche a scapito dell’occupazione e dello sviluppo industriale”, ha sottolineato il sindacato.
Secondo la Fiom, Eni ha confermato l’intenzione di ridurre la produzione nei siti siciliani di Priolo e Ragusa, ma senza fornire alcuna certezza riguardo al futuro occupazionale. “Il Direttore del Ministero, confermando che il via libera al piano di Eni è stato dato direttamente dal Ministro Urso e dalla Presidente del Consiglio Meloni, si è limitato a rimandare la questione a tavoli tecnici”, ha dichiarato il sindacato, sottolineando la preoccupazione per l’inaffidabilità del piano, visto che, in passato, Eni ha promesso investimenti mai realizzati.
L’Assemblea Generale ha ribadito la necessità di lottare per difendere il futuro industriale del territorio e ha chiesto di avviare una vertenza generale “Petrolchimico Siracusa”. “Il petrolchimico di Priolo ha bisogno di politiche industriali, di risorse economiche pubbliche e private per gestire la transizione e sostenere una reindustrializzazione green dalla forte connotazione sociale”, ha spiegato il sindacato.
Infine, l’assemblea ha dato mandato alla segreteria di esplorare le condizioni per una mobilitazione generale sul territorio, coinvolgendo tutte le organizzazioni sindacali e sollecitando l’apertura di un tavolo nazionale presso il MIMIT. “Dobbiamo governare il cambiamento tutelando l’occupazione e il futuro del territorio”, conclude la nota sindacale.