Approfondimento a cura di Manfredi Chiaramonte
Nella notte tra il 12 e il 13 marzo nella zona dei Campi Flegrei si è verificata una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.4 della scala Richter. La scossa è stata avvertita anche dai cittadini napoletani in alcune zone della città. Fortunatamente non ci sono stati morti, ma solo un ferito, estratto vivo dalle macerie dai Vigili del Fuoco. Sono stati segnalati alcuni danni relativi a palazzi e auto.
La protezione civile in diverse interviste ha confermato che in caso di incombente eruzione i piani di evacuazione sono pronti, ma per il momento non sono stati consultati.
Il rischio di un’eruzione c’è, ma non è ancora imminente, almeno secondo i tecnici dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Dopo la forte scossa di terremoto ha parlato il dirigente di Ricerca dell’INGV, descrivendo la situazione critica della notte e spiegando che questi terremoti vulcanici sono dovuti all’aumento di pressione nel sottosuolo. Questo fenomeno ha due principali effetti: porta a far salire il livello del suolo, il che provoca il bradisismo che causa a sua volta lo spaccamento delle rocce. Inoltre, il ricercatore afferma che lo scenario che si sta prospettando in questi mesi è preoccupante poiché il sollevamento del terreno si è triplicato rispetto ai mesi scorsi. Infine conclude dicendo che potrebbero avvenire nuovi terremoti ancora più forti di quest’ultimo e che sarà fondamentale la preparazione a queste eventualità, pronte a durare anche per decenni.
Cosa sono i Campi Flegrei?
I Campi Flegrei sono una vasta area vulcanica situata a ovest di Napoli. Si tratta di una caldera attiva con un diametro di circa 12-15 km, formatasi in seguito a eruzioni esplosive avvenute negli ultimi 40.000 anni. La zona è caratterizzata da una forte attività geotermica e presenta anche fumarole e sorgenti termali. L’area comprende diversi vulcani, come il Monte Nuovo, la Solfatara (una delle zone più attive con emissioni di gas sulfurei) e i crateri dei Campi Flegrei Marittimi. Il suolo dei Campi Flegrei si è sollevato e abbassato più volte nella storia, con episodi significativi negli anni ’80, quando il centro di Pozzuoli si alzò di oltre 3 metri. In questo momento ci troviamo davanti a una fase ascendente: il suolo si sta sollevando. Il fenomeno del bradisismo si verifica soltanto durante questa fase.
A livello storico e culturale, i Campi Flegrei sono stati abitati fin dall’antichità. Vi si trovano importanti siti archeologici, come l’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli, il Tempio di Serapide e la città sommersa di Baia. Questi luoghi regalano una bellezza unica a tutto il mondo.
Un’eruzione a larga scala dei Campi Flegrei causerebbe una distruzione enorme e i danni sarebbero incalcolabili. Potrebbe avere conseguenze significative su tutta la popolazione che li abita e, inoltre, anche su una buona parte della città di Napoli.