L’insularità al centro del programma del senatore, ma pesa l’incognita astensionismo
C’era veramente tanta gente all’incontro organizzato ieri pomeriggio a Villa Politi dal senatore Antonio Nicita insieme ai capogruppo Pd alla Camera e al Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia, dirigenti e simpatizzanti del Pd, come il segretario regionale Anthony Barbagallo, Bruno Marziano, Salvo Adorno, Roberto De Benedictis, Sofia Amoddio, i consiglieri comunali Massimo Milazzo, Sara Zappulla, Angelo Greco, il segretari dei Giovani Democratici Niccolò Monterosso e il sindaco di Carlentini Giuseppe Stefio, ma anche semplici cittadini, venuti ad ascoltare l’idea che Nicita e il Pd hanno dell’Europa.
“Giovani al centro” come si capisce già dall’inizio dell’incontro, quando hanno preso parola due ragazze che quest’anno voteranno per la prima volta, entusiaste per aver trovato il giusto rappresentante.
La paura però è quella dell’astensionismo, visto che più o meno tutti gli interventi hanno esordito focalizzandosi sull’importanza strategica del voto, sia perché le decisioni più importanti ormai vengono da Bruxelles, sia per dare un segnale forte alla maggioranza di governo, un segnale che solo un PD con risultati importanti può inviare.
L’insularità immaginata di Nicita riguarda ovviamente Sicilia e Sardegna, le cui peculiari necessità e bisogni non possono che essere declinate in modo diverso, trasformando quella che ad oggi è una caratteristica penalizzante, ossia proprio l’insularità, in un punto di forza sostenuto dall’Europa.
“Europa, qui” è il claim di Nicita, con l’auspicio che sia presente e consapevole in ciascun cittadino l’idea di far parte di un’Europa che potrebbe, forse per la prima volta nella storia, avere un rappresentante eletto siracusano.







