Il Consigliere di Fratelli d’Italia auspica un confronto sul tema
In occasione delle ultime piogge e dei conseguenti allagamenti, ho sottolineato la necessità di avviare a Siracusa un nuovo percorso che coinvolga nello studio delle soluzioni l’ordine dei geologi e le università.
Gli allagamenti di via Tisia e di Piazza Euripide, in particolare, gridano vendetta, visto che in occasione della realizzazione di opere nuove di cosiddetta “rigenerazione” bisognava intervenire con efficacia per migliorare il deflusso delle acque piovane e lo sversamento nel vicino mare per quanto riguarda proprio Piazza Euripide.
Ma sono tante altre le zone della città, da villaggio miano alla borgata, che si sono allagate e probabilmente non sarebbe stata sufficiente la pulizia delle caditoie, certamente insufficienti e sottodimensionate.
Stamattina si apre l’evento sull’adattamento ai cambiamenti climatici all’Istituto Einaudi, organizzato dal Comune, che vede la presenza di esperti, architetti, geologi, rappresentanti delle Università.
Mi auguro sia l’occasione per ripensare la città, per avviare seri percorsi di resilienza del territorio alle nuove piogge torrenziali. Il fatto che tante altre città abbiano subito disastri peggiori non deve indurci all’accettazione degli eventi, ma alla riflessione seria di cosa fare per evitare il peggio.
Mi auguro che dopo il confronto all’Einaudi l’amministrazione comunale senta il bisogno di procedere con la mappatura delle aree inondate e l’ eventuale aggiornamento del PAI (piano di assetto idrogeologico) e di trovare il finanziamento per la realizzazione di opere, come il collettore a mare delle acque piovane del villaggio miano, illustre assente tra quelle finanziate dal PNRR.
Ritengo doveroso poi che il dibattito si riprenda in aula consiliare, con i rappresentanti dei cittadini, anche se sappiamo bene come il Sindaco Italia sia allergico alle partecipazioni ai dibattiti consiliari; sono pronto ad approvare gli atti politici necessari se verranno portati all’attenzione dei consiglieri.
Mi auguro insomma che non sia spreco di parole, seppure autorevoli, ma l’avvio di una seria riflessione sul futuro della città che coinvolga cittadini tutti, gli esperti e il consiglio comunale.
Paolo Cavallaro
Consigliere comunale