L’arcivescovo Lomanto: «Un anno di celebrazioni per crescere nella fede». Il Pontefice ricorda l’anniversario del martirio
Carissimi Fratelli e Sorelle, abbiamo dedicato un anno a Santa Lucia per ricordare i 1720 del suo martirio e per crescere, alla luce della sua presenza, nel cammino della fede, nell’esercizio della carità e nella scelta sinodale di vita ecclesiale.
Desidero anzitutto richiamare alcuni momenti dell’Anno luciano e poi rilevare i temi del messaggio di papa Francesco alla nostra Chiesa di Siracusa.
- La celebrazione dell’Anno luciano
L’Anno luciano ci ha visti impegnati nelle celebrazioni a Siracusa e nei vari paesi della nostra Arcidiocesi, e non solo, con le varie e feconde iniziative di carattere formativo (catechesi), devozionale (pellegrinaggi) e culturale (convegni su Santa Lucia e sui santi della nostra Arcidiocesi).
Le comunità parrocchiali e le realtà diocesane hanno vissuto una profonda esperienza spirituale attraverso riflessioni sulla santità, celebrazioni liturgiche, percorsi formativi, pellegrinaggi e atti di pietà popolare.
Intensa è stata anche l’opera da parte della Deputazione della Cappella di Santa Lucia di assicurare la presenza delle reliquie della nostra Santa Patrona nelle varie realtà e comunità della città, dell’Arcidiocesi, della Sicilia e dell’Italia, dalle quali abbiamo avuto anche notevoli riscontri.
Una comunità parrocchiale della nostra Arcidiocesi ha scritto così: «Nel corso dell’anno luciano il Signore ci ha donato di vivere momenti di comunione e di fraternità con altre comunità parrocchiali, nella comune devozione ai santi e nella condivisione del cammino di fede quotidiano. Di ciascun incontro conserviamo la memoria grata di chi ci ha accolto e spronato a progredire nell’amore verso Dio e i suoi santi» (Chiesa madre Francofonte).
Una Parrocchia di Caltanissetta ha comunicato: «Il festoso arrivo e la fervida accoglienza delle reliquie, preceduti da trepidante attesa, […] hanno favorito intensi momenti di preghiera, in un ideale cammino che (ha unito la comunità parrocchiale) alla Chiesa siracusana in comunione di fede. […]. La testimonianza cristiana di Lucia ci ha sollecitati a vivere i suoi insegnamenti e il senso profondo della sua fede per crescere, in santità, nell’ordinarietà della vita» (Parrocchia Santa Lucia di Caltanissetta).
Una Fraternità religiosa di Caltanissetta, che con commozione ha accolto in clausura le reliquie di Santa Lucia, ha attestato: «Tanti fedeli (erano) presenti a questo momento di grazia, che ha visto una fiaccolata di accoglienza, celebrazioni eucaristiche, momenti di catechesi e spazio per le confessioni. […]. Ringraziamo il Signore per questo bellissimo evento che ha ravvivato in tutti un forte desiderio di santità» (Sorelle Clarisse di Caltanissetta).
L’esperienza di fede, di comunione e di fraternità delle nostre comunità ecclesiali viene ora confermata, sostenuta e rafforzata dall’accorato e profetico messaggio che Papa Francesco ha inviato nella giornata di oggi alla nostra Chiesa. Lo ringraziamo di vero cuore e ci impegniamo a pregare per lui che ‒ proprio oggi ‒ festeggia il suo anniversario di Ordinazione Presbiterale (13.12.1969).
- Il messaggio di Papa Francesco alla Chiesa di Siracusa
Dalla lettera di Papa Francesco alla Chiesa di Siracusa traiamo tre brevi spunti di riflessione per noi, per la nostra vita, per il nostro cammino di fede e di testimonianza evangelica. Attraverso la figura di Santa Lucia il Santo Padre mette in luce le virtù dell’atteggiamento, dell’apertura e della dedizione all’altro, le virtù della prossimità e della reciprocità, le virtù della lungimiranza e del senso profondo della vita.
Il Santo Padre ci indica innanzitutto le virtù dell’atteggiamento, della compartecipazione alla vita e alle vicissitudini dell’altro. Scrive: «Il martirio di Santa Lucia ci educhi al pianto, alla compassione e alla tenerezza: sono virtù confermate dalle Lacrime della Madonna a Siracusa». Il pianto purifica gli occhi per scorgere il senso della presenza di Dio e vedere limpidamente gli altri che ci stanno accanto; la compassione nasce nell’intimo del cuore, si fa dono di sé per la vita di tutti gli uomini (i migranti, i profughi, i poveri); la tenerezza affila l’interiorità della nostra persona abilitandoci ad operare il bene di ciascuno (grande o piccolo, ricco o povero, primo o ultimo). Santa Lucia ci insegna che la vita in Cristo produce la trasformazione nella carità di tutto il nostro essere e di tutto il nostro operare, liberandoci dal nostro egoismo, per unirci ai fratelli, nella consapevolezza che «ogni volta che ci incontriamo con un essere umano nell’amore, ci mettiamo nella condizione di scoprire qualcosa di nuovo riguardo a Dio» (EG 272).
Inoltre Papa Francesco ci ricorda le virtù della prossimità, della capacità di avvicinarsi all’altro, di farsi simile all’altro per incontrare l’altro e creare la reciprocità. In riferimento alla venuta del Corpo di Santa Lucia, afferma: «In questo suo movimento verso di voi ‒ da Venezia a Siracusa ‒ si riflette il mistero di un Dio che fa sempre il primo passo, che mai chiede ciò che Lui stesso non è disposto a fare. Santa Lucia viene da voi, perché voi stessi siate uomini e donne del primo passo, figlie e figli di un Dio che si fa incontro».
Santa Lucia ci rivela che la nostra unione con Dio è tanto più vera, tanto più viva, quando si realizza in una comunione d’amore nei fratelli, nella reciprocità e corresponsabilità, nella costruzione dell’unità, della concordia e della pace. Il Papa richiama la sapienza della Parola di Dio: «Se camminiamo nella luce, come egli (Dio) è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri» (1 Gv 1,6-7); e ‒ in un suo discorso del 2016 ‒ ha sottolineato che l’unità è un’esperienza concreta di vita: «Amo ripetere che l’unità si fa camminando, per ricordare che quando camminiamo insieme, cioè ci incontriamo come fratelli, preghiamo insieme, collaboriamo insieme nell’annuncio del Vangelo e nel servizio agli ultimi, siamo già uniti» (Francesco, Discorso alla Plenaria del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, 10.11. 2016).
Infine, Papa Francesco addita le virtù della lungimiranza e del senso profondo della vita, ravvisando un singolare significato nell’atteggiamento dello sguardo profondamente mistico, cioè di incontro con il mistero, e nel dinamismo della postura della nostra statua: «Il simulacro della vostra Patrona, se lo osservate bene, esprime vigorosamente la dignità e la capacità di guardare lontano», nella profondità del mistero di Cristo e nella realtà del mondo di Dio che rimane per sempre vivo in noi e ci chiama eternamente dall’alto. Nelle «narrazioni evangeliche ‒ scrive il Papa ‒ le discepole di Gesù sono testimoni di un’intelligenza e di un amore senza i quali il messaggio della Risurrezione non ci potrebbe raggiungere». Il Papa sottolinea l’esercizio dell’intelligenza e del cuore, del senso critico e dell’amore, che ci immettono sulla retta via e ci aprono a una dimensione profonda e universale dell’esistenza umana.
L’intelligenza che si apre al mistero offre la prospettiva ampia dell’amore che genera speranza nel cammino della fede e nella vita sociale. Lo sguardo di Santa Lucia proiettato nel mistero di Dio ci aiuti a riscoprire il senso profondo della vita, per guardare con lungimiranza all’avvenire della nostra della Chiesa, progettando e mettendo in atto fin da ora quei processi che possono giovare nei prossimi anni al migliore esercizio del suo compito pastorale e della sua reale efficacia nella vita sociale e politica.
Conclusione
Santa Lucia con la testimonianza del suo martirio e la Madonna con le sue Sante Lacrime consolidino il nostro impegno di crescita nella fede e nella santità di vita per irradiare la carità divina nelle nostre famiglie; proteggano il nostro Papa Francesco per costruire insieme l’avvenire della Chiesa sinodale; benedicano il mondo intero, l’Italia, le nostre Città, le nostre comunità ecclesiali, gli oratori, le associazioni e le agenzie educative, le Scuole, e quanti sono impegnati nella crescita e nella formazione delle nuove generazioni, affinché si promuova la civiltà dell’amore, la dignità della persona umana, l’armonia delle relazioni, la giustizia, la pace, la fraternità e la ricerca del bene comune.