La F.S.A. C.N.P.P./S.PP. segnala gravi carenze di organico, mancati trasferimenti dei detenuti violenti e condizioni lavorative insostenibili
La Casa Circondariale di Siracusa vive una condizione definita “al collasso” dalla F.S.A. C.N.P.P./S.PP., organizzazione sindacale della Polizia Penitenziaria, che ha diffuso un comunicato in cui denuncia una situazione di emergenza ormai insostenibile.
Secondo la sigla sindacale, la carenza di organico tra agenti, assistenti e ispettori, unita al mancato allontanamento dei detenuti autori di aggressioni contro il personale, ha creato un clima di insicurezza e un forte senso di impunità tra la popolazione carceraria.
“È ormai diventata insostenibile la condizione lavorativa in cui si trova ad operare il personale della Polizia Penitenziaria in forza alla Casa Circondariale di Siracusa” si legge nella nota, in cui la situazione viene paragonata a un’imbarcazione “quasi totalmente affondata”.
Emergenza personale e turni massacranti
Il sindacato denuncia che i pochi agenti in servizio devono spesso coprire più posti contemporaneamente, con turni doppi e senza la possibilità di godere dei riposi settimanali o dei congedi.
“I pochi Poliziotti Penitenziari addetti alle sezioni detentive lavorano in continua emergenza […] capita che a volte sono costretti a consumare i pasti in sezione perché non c’è la possibilità di avere il cambio, sperando di non ricevere minacce, sputi o aggressioni”, si legge nel comunicato.
Anche il ruolo degli ispettori risulta gravemente compromesso: i pochi rimasti sono costretti a sospendere incarichi amministrativi per coprire le esigenze della sorveglianza generale, soprattutto nelle ore pomeridiane e notturne.
Aggressioni e impunità
Altro punto critico riguarda le aggressioni subite dal personale. Secondo la denuncia, non vengono applicate le circolari del DAP sui trasferimenti immediati dei detenuti responsabili, che restano così negli stessi reparti, aumentando il rischio di nuove violenze.
“Paradossalmente, i colleghi vittime di violenza si ritrovano a prestare servizio proprio nello stesso reparto dove è ristretto il detenuto aggressore” afferma la sigla sindacale, sottolineando che l’assenza di sanzioni alimenta tra i detenuti la convinzione che “tutto sia concesso”.
Appello al Governo
La F.S.A. C.N.P.P./S.PP. chiede un incremento della pianta organica della Polizia Penitenziaria, anche attraverso arruolamenti straordinari e scorrimenti delle graduatorie in atto, oltre a provvedimenti disciplinari più incisivi verso i detenuti violenti, compreso il ricorso al regime di sorveglianza particolare ex art. 14 bis O.P..
“È indispensabile e urgente un sostanziale adeguamento di organico oggi come non mai per ridare la giusta dignità al Corpo di Polizia Penitenziaria e ristabilire la legalità, l’ordine, la sicurezza e la disciplina negli Istituti Penitenziari” conclude il sindacato, rivolgendosi al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e agli organi di Governo competenti.