Rosano (Noi Albergatori): “181.335 alloggiati contro 217.740 del 2024”. Ceto medio ridotto al 45%, impatto su settore extralberghiero
Siracusa, 14 settembre 2025 – «L’andamento turistico a Siracusa è andato bene fino al mese di luglio, allorquando diramavamo il consueto report, comparando il periodo gennaio-luglio 2025: alloggiati totali 658.365 + 9.501 (+1,5%) sul 2024. Nella sostanza un lieve incremento. Agosto, e lo avevamo anticipato, è partito male e male si è concluso. Escludendo il ponte ferragostano con gli alberghi (quasi) sold out, il mese si è concluso con un indigesto calo di pernottamenti». Ecco i primi dati snocciolati da Giuseppe Rosano, presidente di Noi albergatori Siracusa, l’associazione che, da qualche tempo, si è assunta il compito di redigere e mettere a disposizione dell’amministrazione comunale, degli albergatori, del comparto turistico e della stessa cittadinanza, le rilevazioni mensili dei flussi turistici, affinché ciascuna delle componenti, politica e imprenditoriale, possa trarre motivi e opportunità per indirizzare le proprie azioni tese a migliorare l’attuale andazzo, «non certo positivo» chiarisce Rosano.
Ma andiamo con ordine. «I dati statistici ricavati l’8 settembre da Osservatore Regionale Siciliano e Istat, a cui facciamo riferimento, riportandoli fedelmente e in tempo reale – spiega il presidente di Noi albergatori Siracusa – annotano ad agosto un totale alloggiati di 181.335, contro i 217.740 del 2024, quindi uno scostamento in negativo di -36.405 (-16,7%). La randellata più rilevante l’ha consacrata la componente italiana con -37.902 soggiorni, pari a -27,2% sullo scorso anno. Se non fosse stato per gli stranieri, che hanno compensato un leggero + 1.497 pernottamenti +1,9% sul 2024, la flessione dei vacanzieri totali sarebbe stata molto più pesante».
Rosano prosegue: «Dall’indagine effettuata tra gli albergatori, emerge, tuttavia, che la quasi totalità degli hotel cittadini, ad agosto, ha mantenuto lo stesso numero di presenze e uguali ricavi del 2024, registrando una leggera fluttuazione tra più e meno 2%. Si desume, quindi, che la flessione (non abbiamo dati certi, sebbene si concordi sulla drastica riduzione di turisti italiani), pare abbia colpito maggiormente il settore extralberghiero. Ne consegue che la copiosa diminuzione dei villeggianti italiani preoccupa tutto il settore turistico. I motivi sono noti: l’inflazione, il contenimento dei consumi a partire dal rincaro del carrello della spesa, le bollette da pagare sempre più onerose, il caro voli, il caro tutto. Una cosa è certa: il potere di acquisto della classe maggioritaria degli italiani si è notevolmente abbassato. Il recente e preoccupante rapporto Demos sostiene che in Italia il ceto medio si è ridotto al 45%, contro il 49% di qualche anno fa. E la tendenza al ribasso si stima ci seguirà anche per i prossimi anni. Sicché, le scarse risorse finanziarie dei nostri connazionali, inevitabilmente, produrranno vacanze molto più corte, ripartite in 4/5 giorni e spalmate in diversi periodi dell’anno».
Conseguentemente per i mesi di settembre e ottobre gli albergatori concentreranno l’attenzione al mercato straniero «da sempre portatore di ragguardevoli flussi turistici – aggiunge Rosano – in primis tedeschi e francesi, malgrado in Germania si evidenzia una bassa crescita produttiva e scarsa domanda interna, mentre in Francia la paralisi parlamentare rimarca una profonda crisi politica, economica e sociale che determinerà “sacrifici inevitabili”. La stessa instabilità geopolitica e le guerre in corso potrebbero comportare una frenata persino all’incoming di statunitensi, inglesi, canadesi e svizzeri turisti alto spendenti, in sostanziale crescita nella nostra città. In questo contesto – conclude il presidente di Noi albergatori Siracusa – nell’ambito del tormentato turismo nostrano continua ad affiorare, con atteggiamenti liquidatori, la paradossale visione punteggiata da evidenti scricchiolii dell’overtourism, mai peraltro protocollato a Siracusa».