La nota diffusa da Arcigay Siracusa riporta i numeri del Report 2025 di Arcigay Rete Trans: 281 persone trans uccise nell’ultimo anno. Oggi un evento pubblico in città
Nel Trans Day of Remembrance 2025, una nota diffusa da Arcigay Siracusa riporta i dati del nuovo Report 2025 di Arcigay Rete Trans, che documenta 281 persone trans uccise nell’ultimo anno. Il presidente di Arcigay Siracusa, Armando Caravini, afferma: «C’è un silenzio che oggi fa più rumore di qualsiasi parola. È il silenzio lasciato da 281 persone trans uccise nell’ultimo anno. A raccontarlo è il nuovo “Report 2025 di Arcigay Rete Trans”, ma prima ancora lo raccontano le vite spezzate, i sogni interrotti, le famiglie che non potranno più abbracciare, gli amici che non potranno più chiamare per nome».
Secondo la nota, il 34% delle persone uccise erano sex workers. Caravini dichiara: «Molte delle persone uccise erano sex workers, il 34% del totale. Nonostante una porta chiusa dopo l’altra, per una società che offre alle persone trans meno possibilità e più rischi. Quei numeri raccontano notti passate in strada, vulnerabilità costruite dalla povertà, dall’emarginazione, da uno stigma che non concede tregua».
Il presidente aggiunge: «Tra le vittime ci sono attiviste trans, il 14%. Persone che avevano deciso di dedicare sé stesse alla giustizia, di mettere il proprio corpo in prima linea, di dire “ci siamo” anche quando il mondo rispondeva “no”. Il loro aumento del 6% rispetto all’anno scorso non è solo una statistica: è un attacco al cuore stesso della resistenza, dell’amore, della cura reciproca dentro una comunità che chiede solo di vivere».
La nota sottolinea inoltre che il 90% delle vittime sono donne trans. Come spiega Caravini: «E poi ci sono le donne trans. Il 90% dei nomi appartiene a loro. Donne che troppo spesso hanno dovuto affrontare due guerre contemporaneamente: quella contro la transfobia e quella contro una misoginia che ancora decide il valore dei corpi e delle vite».
Il documento evidenzia che America Latina e Caraibi rappresentano il 68% degli omicidi, con il Brasile che, per il dodicesimo anno consecutivo, registra «una vittima su tre». Secondo la nota, l’88% delle vittime globali sono persone trans nere migranti, dato che viene interpretato come il risultato di «secoli di oppressione, razzismo, esclusione».
Caravini afferma: «Il Report 2025 di Arcigay non punta il dito contro un solo responsabile: punta un riflettore su un intero sistema. Un sistema che toglie voce, diritti, dignità, possibilità. E che, alla fine, toglie anche la vita».
Nel comunicato si legge ancora: «Oggi, nel Trans Day of Remembrance, quei 281 nomi non chiedono pietà. Chiedono memoria, sì — ma una memoria che brucia, che non lascia in pace, che spinge all’azione. Ogni omissione, ogni battuta di scherno, ogni legge mancata, ogni silenzio complice costruisce il terreno su cui la violenza mette radici».
La nota si conclude così: «Ricordare significa rifiutare di essere spettatori. Significa dire che ogni vita trans conta, che ogni storia merita di continuare. Significa scegliere, con coraggio, di stare dalla parte dell’umanità. Perché nessuna identità dovrebbe morire per esistere. E nessun numero dovrebbe mai sostituire un nome».
L’appuntamento a Siracusa è fissato per oggi, giovedì 20 novembre, alle ore 18, in via Tisia 73, antistante il Cocus Lounge Café. L’iniziativa, organizzata da Arcigay Siracusa e R.E.A. – Rete Empowerment Attiva, è dedicata alla memoria delle persone transgender vittime di violenza e alla celebrazione della resilienza e dell’orgoglio della comunità trans.








