L’Associazione Culturale Lamba Doria chiede il vincolo di interesse storico per proteggere le strutture militari di Capo Ognina
L’Associazione Culturale Lamba Doria di Siracusa, con il Presidente Alberto Moscuzza, il Dirigente Regionale Alessandro Maiolino e il cultore di storia militare Lorenzo Bovi, ha inviato alla Soprintendenza dei Beni Culturali ed Ambientali di Siracusa e all’Assessorato Regionale ai Beni Culturali e Identità Siciliana la richiesta di apposizione del vincolo di interesse storico sulle fortificazioni dell’ultimo conflitto mondiale situate nel sito di Ognina. Si tratta di strutture rientranti nella cosiddetta archeologia militare, da anni oggetto di attenzione per il loro valore testimoniale.
Secondo quanto evidenziato dall’Associazione, il sito di Ognina non è soltanto rilevante dal punto di vista storico, ma è anche immerso in una ricca macchia mediterranea, caratterizzata dalla presenza della palma nana, elemento naturale che arricchisce ulteriormente il contesto. Come sottolinea il segretario del Sodalizio, Giuseppe Rappazzo, l’area potrebbe essere inserita in futuri percorsi naturalistici e culturali.
Le fortificazioni di Capo Ognina furono realizzate in varie epoche e situazioni storiche diverse per cui è facile intuire, date le dominazioni e i governi che si sono susseguiti, la sua importanza strategica, a cominciare dalla difesa contro le scorribande dei corsari.
Era quindi necessario attuare un sistema difensivo in grado di difendere il porticciolo di Ognina da attacchi provenienti dal mare e anche da terra e la prima opera difensiva fu realizzata nel primo Quattrocento con la costruzione della sua Torre cilindrica, ancora oggi visibile anche se mozzata.
Le postazioni del periodo bellico che si sono aggiunte alla Torre d’avvistamento del Quattrocento sono tre postazioni a pozzo per tiratore (postazioni tipo Tobruk). Un fabbricato con tre feritoie rivolte a guardia del porticciolo ed un fabbricato adiacente alla torre antica (restaurato).
I nidi di mitragliatrice sono composti da un semplice pozzetto circolare profondo poco più di un metro, per proteggere il personale destinatovi. Il pozzetto comunica tramite una breve trincea dove è allocata una piccola riservetta per le munizioni.
Adiacente alla Torre d’avvistamento si trova in ottimo stato una postazione a pozzo provvista di una colonna centrale per sostenere il mortaio d’assalto Brixia mod. 1935 (unico esemplare nella Piazzaforte militare Augusta-Siracusa).
10 LUGLIO 1943, LA CADUTA DEL CAPOSALDO DI OGNINA (SR).
Il caposaldo di Ognina difendeva il porticciolo e durante le operazioni belliche del 10 luglio 1943 la cosiddetta operazione Husky cadde in combattimento il tenente Giulio Tartarelli con sei dei suoi uomini, dopo aver resistito per tutta la giornata del 10 luglio 1943.
L’argomento è ancora in fase di studio perché purtroppo i nomi di questi ragazzi non sono ancora stati identificati. Da qui passeranno anche gli uomini del 3 Commando che per superare i campi minati manderanno avanti il comandante italiano di Torre Cuba.










