La seduta del 30 dicembre si conclude con il mancato riconoscimento delle ratifiche di giunta, mentre l’opposizione denuncia l’assenza di confronto politico e la maggioranza non riesce a garantire i numeri in aula
Tre delibere di variazione di bilancio in gestione provvisoria bocciate, e tanti saluti al 2025. Nell’ultima, nervosissima, seduta del consiglio comunale di ieri sera, 30 dicembre, l’opposizione ha detto “no” alle ratifiche degli atti della giunta comunale.
Il sindaco, Giovanni Spadola, era ancora assente ed i momenti di tensione non sono tardati ad arrivare per culminare in un “Forse dovrebbe cambiare fornitore”, una frecciata lanciata dal presidente dell’aula, Corrado Sortino, al consigliere di Fdi, Rosario Cavallo, di cui successivamente si è pentito chiedendo scusa al diretto interessato.
Il primo atto all’ordine del giorno riguardava la ratifica della delibera relativa a una variazione di bilancio di oltre 2 milioni di euro, somme provenienti dal Ministero dell’Interno e destinate all’Organismo straordinario di liquidazione del Comune. La variazione include anche 49 mila euro per la realizzazione di pensiline, finanziati dalla Regione Siciliana tramite decreto dell’assessorato alle infrastrutture.
L’opposizione ha contestato duramente le modalità con cui l’amministrazione ha presentato gli atti, sottolineando che le proposte sono arrivate ventiquattro ore prima della scadenza dei termini di legge. Il consigliere Guastella ha denunciato l’assenza di confronto politico, affermando che l’amministrazione cerca di forzare il Consiglio invece di coinvolgerlo nelle scelte. Ha quindi presentato un emendamento per scorporare i due capitoli di spesa, permettendo ai consiglieri di votare separatamente sulla questione delle pensiline e sulle somme destinate all’organismo di liquidazione.
Il responsabile dei servizi finanziari ha però spiegato che l’emendamento non risulta tecnicamente praticabile, poiché la delibera di giunta è un atto unitario corredato da un unico parere del Collegio dei Revisori. Scorporare solo una parte significherebbe invalidare l’intero impianto dell’atto senza avere una nuova delibera di giunta con il relativo parere. L’emendamento è stato quindi messo ai voti e respinto con otto favorevoli e otto contrari.
Subito dopo si è proceduto alla votazione sulla delibera originale, che ha ottenuto lo stesso risultato: otto favorevoli e otto contrari. La proposta è stata quindi respinta. Il responsabile finanziario ha avvertito che la mancata ratifica comporterà la perdita di efficacia della delibera di giunta, con la conseguente necessità di riconoscere un debito fuori bilancio. Ha precisato che il Consiglio dovrà trovare nuove coperture finanziarie per i lavori già avviati sulle pensiline, mentre per le somme ministeriali destinate all’organismo di liquidazione sarà necessario comunicare formalmente al Ministero e all’organismo stesso l’impossibilità di procedere.
Anche la seconda delibera ha subito la stessa sorte. Questa proposta riguardava diversi capitoli, tra cui 16 mila euro per il contributo destinato alla promozione dell’editoria libraria e fondi per il finanziamento della videosorveglianza. Il responsabile finanziario ha ribadito che la delibera rispetta tutti i requisiti tecnici e gli equilibri di bilancio, ma la mancanza di una maggioranza ha determinato la bocciatura con otto voti favorevoli e otto contrari.
La terza delibera respinta riguardava l’iscrizione di un contributo regionale di 98 mila euro per gli extracosti del servizio rifiuti. Il contributo era stato assegnato dalla Regione Siciliana ai comuni che nel 2024 hanno raggiunto una percentuale di raccolta differenziata superiore al 60%. Anche questa proposta è stata bocciata con lo stesso risultato numerico.
L’unico atto approvato all’unanimità, in un clima di continua tensione, è stata la delibera sulla revisione periodica delle partecipazioni societarie, rimasta invariata rispetto al 2023 e che include il Consorzio GalEloro, il Consorzio Universitario Mediterraneo Orientale, le varie ATO, il Distretto turistico degli Iblei e la farmacia comunale.
E per il gruppo di opposizione si tratta è “lo specchio di un’Amministrazione allo sbando”. I consiglieri Davide Soli per il Partito Democratico, Tino Di Rosolini, Carmelo Modica, Rosina Collemi e Daniele Giurato per Rosolini Libera, Giuseppe Guastella per Mente e cuore/ Azione, Maria Concetta Iemmolo e Rosario Cavallo per Fratelli d’Italia hanno diffusa una nota in cui analizzano quanto accaduto ieri sera.
«Quello a cui abbiamo assistito – hanno raccontato – non è stato solo un pessimo e indecoroso spettacolo istituzionale, ma la conferma definitiva di ciò che questa Amministrazione ha rappresentato per tutto il 2025: un totale fallimento politico, etico e gestionale».
Non meno imbarazzante quanto accaduto al consigliere Cavallo, considerato «inaccettabile – hanno continuato gli esponenti dei partiti di opposizione – Non è solo una caduta di stile del presidente, è la prova di un’inadeguatezza umana e istituzionale che svilisce l’aula e offende il mandato che i cittadini ci hanno conferito. Al collega Saro Cavallo ribadiamo la nostra piena e incondizionata solidarietà per un attacco che riteniamo calunnioso, imbarazzante e indegno della carica che viene ricoperta da chi lo ha pronunciato».
Poi le polemiche riferite all’assenza del sindaco. «È paradossale – proseguono gli 8 consiglieri – che quando la sua presenza è obbligatoria per legge e per rispetto dei cittadini, si assenta per fare il “direttore artistico”; quando invece la sua presenza non sarebbe richiesta, interviene prepotentemente per soffocare i suoi stessi assessori o consiglieri comunali, avocando a sé ogni risposta. Siamo di fronte a un accentratore patologico che non sa delegare nulla, ma che scappa dalle proprie responsabilità amministrative preferendo le luci della ribalta di una festa di piazza ai conti pubblici».
Infine, il dato politico. «Questa è una maggioranza senza maggioranza – concludono le opposizioni – Non hanno più i numeri per governare e trascinano la città in un’agonia quotidiana, vivendo alla giornata senza alcuna visione a lungo termine. È imbarazzante, inoltre, vederli tentare di intestarsi i meriti dei progetti della passata Amministrazione, spacciandoli per propri quando non hanno fatto altro che ereditare un lavoro già programmato e avviato da altri. Il 2025 si chiude nel peggiore dei modi con un’Amministrazione che non solo non sa progettare il futuro, ma che non ha nemmeno il rispetto per il presente e per le istituzioni che rappresenta. La città merita di meglio di questo vuoto politico».









