La Casa di Cura Villa Azzurra, sin dall’inizio del periodo pandemico, è impegnata in prima linea nella lotta contro il Covid 19 .
Coerentemente con lo spirito di costruttiva collaborazione che da sempre ha contraddistinto i rapporti con la ASP di Siracusa, la “Villa Azzurra”, facendo seguito alle richieste del Direttore Generale, ha prontamente confermato la propria disponibilità a sostegno della battaglia contro la diffusione del virus e per il trattamento dei pazienti colpiti dall’infezione, mettendo a disposizione della Sanità Pubblica, a titolo assolutamente gratuito, il proprio personale per la gestione del reparto Covid presso il PO di Noto, ribattezzato “Reparto Covid Villa Azzurra”.
Grazie all’abnegazione e allo spirito di sacrificio del dott. Giovanni Limoli e di tutti gli altri collaboratori medici e paramedici, quello che doveva essere un reparto di supporto all’azione della Sanità Pubblica, ben presto è diventato un punto di riferimento, non solo per la provincia, ma anche per gli utenti di altre province siciliane che non trovano possibilità di cure presso il proprio territorio.
Il Covid 2 conta 30 posti letto, oggi occupati da 27 malati monitorati senza sosta da tutto il personale che opera con costanza, dedizione e umanità 24 ore su 24.
Attualmente circa 14 tra infermieri e medici, sono dediti ai malati, più di 500 da inizio pandemia e nonostante tante difficoltà, il Covid “Villa Azzurra” del PO Trigona di Noto vanta la percentuale più bassa di decessi e la più alta di guariti, rispetto a tutti gli altri reparti Covid della Regione.
Il reparto Covid 2, nato inizialmente per pazienti paucisintomatici, quindi affetti da una sintomatologia non grave, è stato costretto ad adeguarsi alla luce del continuo aggravarsi dello stato di salute dei ricoverati, alcuni dei quali giunti in ospedale con polmoniti interstiziali bilaterali già in corso. Numerose le testimonianze dei guariti che hanno sentito il bisogno di comunicare e trasmettere alla cittadinanza la loro personale esperienza.
“La difficoltà – afferma il Direttore Sanitario Gianni Limoli – è stata contrastare la malattia nei pazienti affetti da comorbidità, quindi già indeboliti da altre patologie, ma siamo stati in grado di affrontare con successo tutti i casi”.
Il dott. Limoli in particolare ricorda quello di una signora di 99 anni, la paziente in assoluto più anziana entrata in reparto e guarita dopo poco tempo. Il più giovane, invece, è stato un ragazzo di 20 anni.
“L’augurio – conclude Limoli – è quello di poterci dotare al più presto di una strumentazione più completa che ci permetta di ridurre ancora di più i tempi di recupero dei nostri pazienti”.