Il mondo della musica italiana piange la scomparsa di Ornella Vanoni, una delle sue voci più autorevoli e inconfondibili
La celebre artista si è spenta ieri sera, all’età di 91 anni, nella sua abitazione milanese, colta da un malore fatale dovuto a un arresto cardiocircolatorio
Nata a Milano il 22 settembre 1934, la Vanoni è stata molto più di una cantante: attrice teatrale, conduttrice televisiva e figura di spicco dello spettacolo, ha attraversato oltre settant’anni di storia culturale mantenendo una forza espressiva e un’ironia inimitabili. La sua carriera, iniziata nel lontano 1956, l’ha vista spaziare dal teatro di Giorgio Strehler alla musica d’autore, consacrandola come un’artista a tutto tondo.
Una carriera “senza fine”
Con un catalogo discografico impressionante, che conta oltre cento progetti tra album, raccolte ed EP, Ornella Vanoni rientra tra le interpreti italiane più prolifiche e di successo, con vendite che hanno superato i 55 milioni di copie.
La sua impronta sulla canzone d’autore è indelebile, grazie a brani che sono diventati veri e propri classici della cultura popolare. Tra le sue canzoni più amate e celebrate si ricordano in particolare:
- “Senza fine”, il capolavoro scritto da Gino Paoli e simbolo della sua arte.
- “L’appuntamento”, struggente ballata tradotta da Roberto Carlos e Bruno Lauzi.
- “Che cosa c’è”, altro pilastro della collaborazione con Paoli.
- “La musica è finita”, presentata al Festival di Sanremo nel 1967.
- “Una ragione di più” e “Io ti darò di più”.
La sua voce, dotata di un timbro unico e un’abilità interpretativa che toccava le corde più profonde dell’animo, l’ha resa immediatamente riconoscibile a intere generazioni di ascoltatori.
Nonostante l’età avanzata, Ornella Vanoni era rimasta in piena attività, dimostrando fino all’ultimo la sua passione per l’arte e la sua curiosità verso le nuove generazioni musicali. Con la sua scomparsa, l’Italia perde non solo una grande artista, ma un’autentica icona di libertà, eleganza e anticonformismo.










