Aggiornato al 31/01/2022 - 09:14

Come cantava Jovanotti: “Io, penso, positivo”

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[vc_row][vc_column][vc_video link=”https://youtu.be/PC9tgxm9BMM”][vc_column_text]La mia song di oggi non può – per motivi che non sto qui a spiegare ma voi che siete argutissimi avrete già intuito – che essere quella, celebre, di Lorenzo Cherubini da Roma. 

Ma non epidemie mi evoca questa canzone bensì il mio amico e collega Santino Calisti, grande giornalista ma in realtà talento straordinario dello spettacolo e soprattutto fenomenale nelle imitazioni. Bene, Santo aveva il potere di fermare la redazione, nei lunghi anni trascorsi assieme alla Gazzetta del Sud. Perché lui ad un certo punto, senza preavviso, mai su richiesta, iniziava ad imitare qualcuno, ma non personaggi famosi, no, siracusani, gente che conoscevamo, colleghi, politici, persone che venivano in redazione a portare comunicati…

(mi fece arrivare in ritardo ad una semifinale di Champions del Milan di Gullit e Van Basten perché quando stavamo per uscire attacco l’imitazione di uno che parlava strano che ci aveva portato poco prima un comunicato e noi restammo 10 minuti senza fiato in apnea per le risate)

… e fra le imitazioni che gli riuscivano meglio c’era quella del collega Turi Ricciardini allora anchorman della mitica Video Siracusa di Michele Cortese. 

Bene, una volta ci disse che in tv avevano scritto una versione ironica di “Io penso positivo” e così, senza preavviso, senza una adeguata imperventilazione preventiva (per noi) iniziò a rappare con la voce precisa di Ricciardini:

“Iu pensu positivu

Michele è vivu

Michele è vivu”.

Non ricordo cosa accadde dopo per svariati minuti; ho una vaga immagine di Enzo Raffaele per terra con la mano sulla pancia che rideva ai limiti del collasso.

E insomma a me “io penso positivo” porta allegria da allora. Altro che Covid.  [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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